Una notte d'amore, o quasi. Un'ora prima del calcio d'avvio di Cagliari-Chievo, gara di coppa e d'agosto, fuori dalla Sardegna Arena potevi vedere file interminabili davanti ai botteghini. Un fiume allegro e colorato di tifosi con tanta voglia di sognare.

E in campo, con le tribune gremite - 12 mila spettatori, con la Sud chiusa - l'ingresso sul terreno dei rossoblù è stato accolto con un boato formato campionato. Applausi - da brivido - per Nainggolan, per Nandez, la standing ovation per Giulini mentre il presidente saliva verso la sua postazione, in tribuna.

Che succede a Cagliari? Semplicemente, l'ambiente ha sposato la causa, convinto da una campagna di rafforzamento condita dal cuore di Radja e un paio di acquisti da copertina. Cagliari vuole giocare un ruolo da protagonista in Serie A fra le provinciali, possiamo dirlo stavolta, "di lusso".

E i primi venti minuti della partita di ieri, contro una squadra che gioca bene e che voleva ritagliarsi una serata importante, sono stati in linea con le attese: gioco, spettacolo e gol. Una notte d'amore, sì, anche per quel ragazzino, Pinna, una specie di missile sulla fascia, che quando è uscito quasi scusandosi per l'infortunio, ha ricevuto in sequenza un'ovazione e un coro, "Pinna, Pinna", che poche volte abbiamo visto per un esordiente.

Domenica sarà campionato, un'insidiosa partita contro Dessena e un ex presidente, Cellino, che qui ha sicuramente lasciato il segno. Ma le premesse per divertirsi ci sono, l'aria è frizzantina e in amore, si sa, sognare non è proibito.
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