Esattamente 365 giorni fa, stavamo assistendo svogliati alla prodezza di un ex sassarese in maglia azzurra, tale Finnbogason.

L'attaccante dell'Islanda, con un fugace trascorso torresino, aveva inchiodato sul pari l'Argentina di Messi ai Mondiali di calcio in Russia. Vivevamo una estate da spettatori, attaccati alla tv con il cuore pieno di rimpianto e di invidia. "Sportiva", si precisa sempre in questi casi.

Oggi i pomeriggi e le serate sono sempre azzurri, ma non più tristi. C'è stato il mondiale Under 20 che ci ha fatto applaudire l'Italia e il suo ct Nicolato, le qualificazioni della Nazionale maggiore con prestazioni e gol del cagliaritano Barella, la scoperta dell'altra metà del pallone, quello femminile e, da ieri, le piccole notti magiche dell'Under 21 agli Europei d'Italia.

Un'orgia di maglie azzurre tra le quali si inseriscono - in un azzeccato pendant cromatico - quelle canottiere biancoblù con i quattro mori sul colletto a V, alle quali per somigliare alle maglie delle Nazionali manca solo quel dettaglio che tutti conosciamo: un bello scudettino tricolore.

C'è, in questo giugno che regala tanto di cui parlare allo sport sardo, un luogo dove la tensione della partita, il sapore dolceamaro dell'impresa che si avvicina e si allontana, il clamore del pubblico che non vuole saperne di essere soltanto spettatore creano un brivido difficile da spiegare e descrivere. Ieri questo luogo era il Serradimigni, domani sarà di nuovo il Taliercio.

Ogni tiro è una scossa elettrica, ogni rimbalzo fa battere il cuore. Altro che i Mondiali di un anno fa: questa sì che è un'estate magica! E domani c'è anche Italia-Brasile. Vi sembra poco?

Carlo Alberto Melis
© Riproduzione riservata