E' il primo confronto diretto al di fuori dei confini italiani.

Il testa a testa tra Filippo Tortu e Marcell Jacobs accende il Ferragosto 2020: batterie alle 13.50, finale alle 15 per il nuovo capitolo della sfida di velocità che mette di fronte il recordman dei 100 metri e il capolista italiano stagionale. Lo scenario è una delle piste tradizionalmente più veloci d'Europa, a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera, a poco meno di mille metri di quota.

E' lì che lo sprinter delle Fiamme Gialle e il velocista delle Fiamme Oro trovano come avversario anche una delle sorprese del continente nel post-lockdown, lo svizzero da 10.11 Silvan Wicki, e provano ad avvicinare il muro dei 10 secondi, per ora violato soltanto da Tortu con il 9.99 di due anni fa a Madrid. E chissà che La Chaux non possa regalare altre fortissime emozioni azzurre dopo il record italiano dei 400 di Davide Re nella scorsa stagione.

Tra le due frecce azzurre, fin qui il crono migliore l'ha piazzato Jacobs: non solo il 10.10 di Trieste del 1° agosto ma anche il recente 10.11 di martedì a Turku, dove soprattutto si è lasciato alle spalle diversi nomi di spicco dello sprint europeo. Tortu, dal canto suo, cerca di far meglio del 10.12 di Savona, a cui ha fatto seguito la prima delle due tappe svizzere, quella di Langenthal il 5 agosto, portata a casa in 10.18.

Il duello tra i due al momento conta un vantaggio di 3-1 per Tortu, allenato dal papà Salvino sul bresciano seguito da Paolo Camossi (per Tortu due vittorie a Savona nel 2018 e 2020 e una a Roma nel 2018, per Jacobs un successo a Savona nel 2016). Ma appunto, questa è la prima volta che il faccia a faccia sbarca all'estero: nel parterre, oltre a Wicki, anche altri avversari internazionali già affrontati come Sean Safo-Antwi (Ghana) e Joris Van Gool (Olanda) e gli azzurri Andrea Federici (Biotekna Marcon) e Roberto Rigali (Bergamo Stars).

"Non vedo l'ora che sia Ferragosto per iniziare a correre sui tempi che avevo immaginato a inizio anno e che sicuramente non sono quelli mostrati finora - spiega il finalista mondiale Tortu -. Dopo la gara di Langenthal, in cui finalmente ho ritrovato le sensazioni che ho sempre avvertito quando vado forte, posso andare in pista e gareggiare per esprimere al meglio tutto l'allenamento fatto in Sardegna negli ultimi giorni. Come sempre, Olbia è stata importante anche per l'aspetto psicologico e non soltanto per quello fisico".

(Unioneonline/F)
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