L'Isola ci sarà. E, con lei, il ritorno di Neri Marcorè e i super ospiti Jasmine Trinca, Antonello Grimaldi e Giorgio Diritti.

Il programma del Festival del Cinema di Tavolara, che, in programma dal 13 al 19 luglio, compie quest'anno 30 anni, conferma alcune intuizioni, come il fatto che Trinca accompagnerà il film "La dea fortuna" di Ferzan Ozpetek, che le è valso il David di Donatello 2020 come Migliore attrice protagonista, e Diritti "Volevo nascondermi", pellicola in cui ha diretto Elio Germano nei panni del pittore Antonio Ligabue e con cui ha trionfato a Berlino.

Le anticipazioni dei giorni scorsi avevano svelato parte del cast di "Una notte in Italia" 2020, così, intuizioni a parte, le sorprese più grandi del programma, ufficializzato oggi, riguardano la presenza di Marcorè, che il 13 luglio inaugurerà l'edizione col concerto-omaggio a Fabrizio De André a Porto San Paolo (seguirà il film documentario "Faber in Sardegna" di Gianfranco Cabiddu) e che la manifestazione sbarcherà sull'isola di Tavolara il 18 e il 19. A dispetto e nel rispetto delle norme anti Covid.

La kermesse ideata dai fratelli Marco e Augusto Navone con la direzione artistica di Piera Detassis ha voluto esserci, anche quest'anno. Sebbene con una formula ridotta a 4 giornate, il contingentamento delle presenze per il pubblico e un biglietto di ingresso di 2 euro per le proiezioni serali delle 21.30: ammesse al massimo 199 persone.

Si parte venerdì 17 luglio in piazzetta Gramsci, a Porto San Paolo, con "La dea fortuna", il 18 lo sbarco sull'isola di Tavolara per "Volevo nascondermi" e gran finale domenica 19 luglio, sempre a Tavolara, con l'omaggio a Federico Fellini nel centenario della nascita con la proiezione di "La dolce vita".

Anche quest'anno non mancheranno le mostre a Porto San Paolo ("Federico Fellini", "Mi ricordo", la mostra fotografica Cliciak, e "Titoli di coda", disegni di Santina Cardile) e gli incontri con gli ospiti: si terranno alle 10.30 all'Hotel Ollastu, alla Corallina, il 17, 18 e 19 luglio. Moderatrici Detassis e Geppi Cucciari.
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