''Il 12 luglio dello scorso anno, mentre io ed i miei fratelli eravamo in Sardegna con mia madre, mio padre chiamò per dirci che aveva un po' di febbre e non sarebbe andato in ritiro con la squadra. Ci sembrò subito strano perché non era da lui, ma non ci aspettavamo quello che poi avremmo scoperto''. Si è aperto così il difficile racconto di Viktorija, primogenita di Sinisa Mihajlovic, che ospite a "Vieni da me" su Rai1 ha raccontato la malattia del papà.

''Una sera chiamò mia madre e le disse che dalle analisi aveva saputo di essere malato di leucemia. Lei lo disse subito a mia sorella minore, che per certe cose è più lucida di me, ma la loro preoccupazione era come avrei reagito io che da sempre ho paura degli ospedali e il terrore che i miei genitori potessero ammalarsi. Quando me lo dissero persi il controllo: ero molto arrabbiata, non sapevo con chi prendermela, non volevo che i miei fratelli provassero lo stesso dolore che stavo vivendo io. Non ero pronta, non ero documentata sulla malattia. Poi mi chiamò lui, e con il suo modo calmo che ha di spiegarmi le cose, paradossalmente fu lui a tranquillizzare me''.

''Il giorno in cui annunciò in conferenza di essere malato, spensi il telefono'' ha spiegato poi la figlia dell'allenatore del Bologna, ''e mentre mia madre e mia sorella lo raggiunsero a Bologna, io rimasi in Sardegna a badare ai miei fratelli: è stato in quel momento che sono riuscita a reagire''.

Viktorija ha poi raccontato a Caterina Balivo l'incontro con il padre dopo il primo ciclo di cure: ''Ho rivisto mio papà solo dopo 41 giorni e non dimenticherò mai quel momento: l'ho visto arrivare con un'andatura incerta, era dimagrito 10/12 kg, senza capelli, con la mascherina. Non volevo che lui mi vedesse stare tanto male, inizialmente non parlavo perché sapevo che avrei pianto. Mi sono lasciata andare solo quando è tornato in camera'', ha detto commossa.

(Unioneonline/v.l.)
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