Gitana, femme fatale, ammaliatrice creata dal francese Mèerimèe e resa famosa dall'opera di Bizet.

Tra danza contemporanea, flamenco e paso doble, con rimandi pittorici a Picasso, la "Carmen.maquia" del coreografo spagnolo Gustavo Ramírez Sansano ha conquistato il pubblico americano sin dal debutto nel 2012.

Ora la tournée approda nell'Isola sotto le insegne della Stagione di Danza organizzata dal CeDAC: prima regionale venerdì 12 aprile alle 21 al Teatro Comunale di Sassari, poi doppio spettacolo nell'Auditorium del Conservatorio di Cagliari sabato alle 20.30 e domenica alle 16.30 nell'ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

È un avvincente racconto in bianco e nero per quadri sulle note di Carmen Suites, dal capolavoro di Georges Bizet, e della Fantasía Carmen Op. 25 di Pablo de Sarasate nella versione della compagnia Titoyaya Dansa, con le eleganti scenografie di Luis Crespo e i costumi disegnati da David Delfín, per un'iconografia essenziale e minimalista con chiari rimandi all'arte di Pablo Picasso.

Icona della libertà - in una società di matrice patriarcale e maschilista - Carmen incarna, anzi prefigura un'idea di femminilità moderna, per nulla docile e sottomessa, capace di affermarsi ed esprimersi appieno pur in una condizione di relativa povertà e sfruttamento, con un certo grado di emancipazione grazie al lavoro in una fabbrica di sigari, ma soprattutto per il suo carattere focoso e perfino aggressivo. Consapevole del proprio charme e del proprio carisma, Carmen non ha timore né scrupoli nel servirsene ai propri fini, così come nell'infrangere la legge: si impone come una forza della natura, quasi un'arcaica divinità in grado di decidere le sorti dei mortali, è una potenza seduttrice e distruttrice, crudele e innocente.
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