Aumenta il contagio in tutta Europa e sono tanti i sardi emigrati che vivono con apprensione quest'emergenza.

È il caso di Patrizia Atzori di Pabillonis, emigrata come tanti giovani in cerca di quel lavoro che in Sardegna rimane solo un lontano miraggio: "Vivo in un piccolo paese, Bremen, che si trova in Vestfalia, la regione che in Germania ha il più alto numero dei contagi. Qui ogni comune e provincia fa quello che vuole: gli asili sono chiusi, ma offrono assistenza per chi lavora in altre scuole, un fatto molto contradittorio".

Patrizia Atzori, 45 anni, sposata da tempo con il portoghese Carlos Da Silvia, ha pensato subito al marito e ai due figli: "Io mi sono licenziata dal mio lavoro all'ospizio perché, essendo soli in Germania, non potevo rischiare di portare il virus a casa. Nei supermercati e nelle fabbriche nessuno usa mascherine: nei market hanno solo messo delle protezioni con pareti trasparenti e nastro adesivo nel pavimento per delimitare la distanza tra un cliente e un altro. Per il resto tutto procede come se niente fosse: la gente va in giro, anche i bambini nei parchi".

In Germania sono stati chiusi solo i parrucchieri e locali: "Io - aggiunge Patrizia Atzori, laureata e specializzata in lingue straniere - mi sono autoisolata dal 7 marzo. Esco solo una volta alla settimana per fare la spesa. Lo Stato ha sempre aiutato economicamente. Io per ora vorrei solo chiedere di non pagare l'asilo visto che è chiuso. Lo Stato aiuta in genere a pagare l'affitto e le bollette e dà soldi extra per i figli (kinderzuschlag) oltre ai 190 euro fissi mensili per ogni figlio!".

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