Il Centro per il rimpatrio (CPR) a Macomer, in provincia di Nuoro, è diventato operativo da meno di un mese eppure, secondo quanto riportato dalla stampa nazionale e locale, la situazione al suo interno sarebbe già ingestibile e al collasso a causa dei numerosi e gravi episodi di aggressioni e rivolte che avverrebbero quotidianamente tra gli ospiti della struttura ma soprattutto delle violenze e minacce ai danni del personale che lavora nel centro. È a questo proposito che il deputato sardo Guido De Martini (Lega) ha deposisto mercoledì in Aula alla Camera un'interrogazione a risposta scritta (4-04768) all'attenzione del ministro dell'interno, Luciana Lamorgese, chiedendo di garantire il rispetto della legalità e le adeguate condizioni di sicurezza per il personale impiegato all'interno del centro. L'ultimo episodio, riportato dalla stampa, ha visto alcuni immigrati irregolari di diverse etnie scontrarsi utilizzando come coltelli i pezzi di una porta frantumata. Sono stati numerosi però, si legge nell'interrogazione, gli episodi di violenti scontri tra gli ospiti del centro: nella notte tra l'11 e il 12 febbraio 2020 un gruppo di extracomunitari si sarebbe diretto verso l'infermeria, avrebbe poi preso a calci e pugni la porta, nel tentativo di buttarla giù, insultando e minacciando l'operatore che si trovava al suo interno, tenendolo in ostaggio per un'ora e mezza prima dell'arrivo dei soccorsi sul posto. La situazione sta degenerando tanto che il personale sanitario avrebbe presentato anche una denuncia e avrebbe espresso l'intenzione di presentare le dimissioni perché non si troverebbe più nelle condizioni di poter svolgere in sicurezza il proprio lavoro. Nonostante la visita del prefetto di Nuoro, ha ribadito De Martini, mancano comunicazioni ufficiali da parte del ministero che facciano sperare in un pronto intervento. 

 

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