I più "esposti" sono soprattutto bambini e anziani. Per loro, che hanno i ritmi dell'organismo più sensibili a mutamenti anche leggeri, spostare in avanti le lancette dell'orologio può più facilmente indurre qualche piccolo fastidio.

Tra gli adulti, fatte salve le predisposizioni soggettive, sono soprattutto i "gufi" che la sera non vogliono saperne di prendere sonno a soffrirne.

Di cosa stiamo parlando? Della cosiddetta "sindrome dell'ora legale".

In questo periodo riposare per il giusto numero di ore e con un sonno sufficientemente sereno è già difficile, causa ansie legate alla pandemia da Covid-19.

Ma non ci sono dubbi che, seppure per un tempo breve, l'avanzamento delle lancette può creare leggeri "scompensi".

Secondo l'esperto di medicina del sonno Lino Nobili, dell'Università di Genova, va comunque detto che questo passaggio dovrebbe risultare meno "traumatico" anche per i più sensibili rispetto a quanto avviene ad ottobre: infatti si va verso un aumento delle ore di luce, e questo è un bene per i ritmi del sonno visto che la luminosità è uno dei tanti regolatori dei cicli del riposo.

Come comportarsi in questi giorni, per "attutire" il colpo? Visto che l'orologio biologico dei più piccoli (qualcosa di simile può capitare agli anziani) è estremamente preciso, bisogna "abituarlo" ai nuovi ritmi per far sì che addormentarsi la sera non sia un'utopia e risvegliarsi la mattina a un'ora accettabile non diventi una sfida.

Per questo può essere utile cominciare già in questi giorni a modulare correttamente il ritiro sotto le lenzuola.

Il consiglio, per chi fa i conti con l'insonnia e può veder peggiorare temporaneamente la situazione con il cambio dell'ora, è di lasciare che la natura prenda il comando. In questo senso, oltre alla regolazione della luce, bisogna ricordare che incidono altri fattori, primo tra tutti la temperatura corporea.

La curva di propensione al sonno appare infatti correlazione con la temperatura interna dell'organismo.

Per questo tendiamo ad addormentarci quando il valore termico del corpo è ai minimi delle 24 ore, mentre ci svegliamo quando sale.

Rispettiamoci, così rimetterci a posto sarà più facile!

Federico Mereta
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