Avete presente i tarli che rosicchiano un vecchio mobile? Anche se da fuori il legno non sembra avere problemi, si creano buchi che lo rendono meno robusto.

Qualcosa di simile succede anche alle ossa: anche se esternamente possono sembrare del tutto normali, bianche, madreperlacee (ovviamente non le vediamo, sia chiaro), all’interno la trama che le compone con il tempo si può fare sempre meno robusta. E si rischia una frattura, che diventa ancora più problematica da gestire quando si ripresenta. Contromisure? Prima di tutto occorre conoscere il nemico, cioè l’osteoporosi, poi bisogna seguire le indicazioni del medico.

A ricordarlo è la campagna di sensibilizzazione sulla fragilità ossea e l’osteoporosi "Fai vincere le tue ossa" che ha come testimonial Loretta Goggi. Ovviamente le donne sono a maggior rischio di frattura dopo la menopausa, che rappresenta una sorta di spartiacque anche per la salute femminile, ma non bisogna dimenticare che le ossa "fragili" interessano anche gli uomini, con l’età che avanza.

Giocare d’anticipo è fondamentale: il "crack" dell’osso può davvero cambiare la vita. «Basti pensare che l’80 per cento di chi subisce una frattura da fragilità non riesce più a fare le scale e il 50 per cento non è più autonomo», spiega Annamaria Colao, professore ordinario di Endocrinologia e Malattie del metabolismo presso l’Università Federico II di Napoli. «In Italia sono 560.000 le fratture da fragilità secondarie a osteoporosi ogni anno e tra queste circa la metà sono fratture di femore.

In seguito a una frattura da fragilità è cinque volte più probabile che i pazienti subiscano una seconda frattura entro i due anni successivi. La ri-frattura è un evento gravissimo perché significa che il paziente ha già subito un primo trauma fratturativo non è stato messo in terapia per evitare il rischio di fratturarsi nuovamente.

Quando si verifica una frattura vertebrale si può avere un conseguente problema di capacità respiratoria che può portare a morte il paziente; quando, invece, c’è un evento traumatico femorale è in agguato il rischio embolico. La frattura in un anziano è un evento acuto maggiore di grave entità che potrebbe essere efficacemente prevenuto con una corretta terapia individuata dal proprio medico».

Federico Mereta
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