Mens sana in corpore sano. E viceversa. La fase 2 della collaborazione tra l'Olbia Calcio e il Mater Olbia passa per il progetto Mater Olbia Sport Lab.

Presentato oggi presso l'ospedale olbiese, si concentra su progetti di ricerca sulla riabilitazione cognitiva, sulla psicologia dello sport e sul monitoraggio delle performance relazionali, con grande attenzione al benessere psicofisico dell'atleta come motore del tutto.

"Oltre a permetterci di rispettare il protocollo sanitario anti Covid richiesto in Serie C, la partnership col Mater ci consente di prevenire ed eventualmente affrontare gli infortuni dei nostri atleti con metodi altamente innovativi", ha spiegato nel suo intervento il presidente dell'Olbia Alessandro Marino, presente fisicamente alla conferenza stampa moderata dal giornalista Augusto Ditel, alla quale hanno partecipato, per il Mater Olbia, i dirigenti Marco Ciccozzi e Rocco Bellantone e Vincenzo Maria Saraceni, responsabile del Reparto Riabilitazione.

Collegati in remoto per l'Olbia l'allenatore Max Canzi e lo psicologo della squadra Francesco Piras, oltre al presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli. "La convenzione su cui l'Olbia Calcio ha lavorato potrebbe estendersi a tutti i club che ne volessero usufruire", ha detto Ghirelli.

Mentre Canzi guarda interessato alla psicologia dello sport. "Come allenatore - ha commentato - ho una serie di clienti a cui fare arrivare la comunicazione, ma se per alcuni, come la stampa, i tifosi e il club, il feedback può essere immediato, nel caso dei giocatori è più complicato capire se e come è stato recepito il messaggio". Da cui l'importanza dell'innovazione e di un progetto come il Mater Olbia Sport Lab. "Avere a disposizione strumenti tecnologici è di grande aiuto per me, per capire, e, dunque, per la squadra e le sue prestazioni". E, quindi, per il risultato.
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