Salire le scale diventa un'impresa. Anche il minimo sforzo appare insormontabile. Le caviglie si gonfiano ed eliminare i liquidi di troppo è una fatica. Così ci si chiude in casa, magari per stare pronti a chiamare i soccorsi per un eventuale ricovero se i sintomi peggiorano. Purtroppo, nelle fasi più avanzate della malattia, questo è il percorso di chi soffre di scompenso cardiaco. Per questo occorre riconoscere per tempo la presenza di un cuore che non riesce a pompare normalmente il sangue necessario per l'organismo e poi mettere in atto tutte le strategie per correggere la situazione.

Lo scompenso cardiaco è una condizione molto diffusa. Pensate solo che rappresenta la prima causa di ricovero negli over-65 e la prima causa di morte tra le patologie cardiovascolari in Italia. E soprattutto è destinato a crescere nei numeri, visto che è una patologia degli anziani.

"OGNI CUORE CONTA" - Parte da queste considerazioni la campagna "Ogni Cuore Conta. Soprattutto il tuo" ha l'obiettivo di diffondere una sempre maggiore consapevolezza dell'importanza e della severità di questa patologia. Riconoscere i sintomi, imparare a gestire al meglio la propria condizione di paziente non sottovalutando la progressione della malattia, confrontarsi in maniera aperta e proattiva con tutti gli specialisti della salute per le migliori opportunità terapeutiche in grado di migliorare la propria qualità di vita saranno i momenti chiave di questa iniziativa di sensibilizzazione e informazione che, nel corso dell'anno, sarà incentrata sulla realizzazione di incontri medico-paziente in 15 Centri ospedalieri.

SCOMPENSO CARDIACO - «Lo scompenso cardiaco - spiega Ciro Indolfi, direttore del dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell'Università Magna Grecia di Catanzaro e presidente della Società Italiana di Cardiologia - è una sindrome clinica complessa in cui il cuore non è più capace di pompare sangue in misura adeguata alle richieste metaboliche dell'organismo». Lo scompenso cardiaco è una malattia grave, la cui frequenza aumenta con l'età ed è tra le prime cause di ricovero dopo i 65 anni.

NUOVO FARMACO - Recentemente è stato introdotto nella pratica clinica un nuovo farmaco, il sacubitril/valsartan, che ha dimostrato un importante effetto benefico sullo scompenso cardiaco. Questa nuova categoria di farmaci è oggi consigliata dalle linee guida della Società Europea per i pazienti con ridotta funzione ventricolare sinistra che rimangono sintomatici nonostante la terapia medica allo scopo di ridurre l'ospedalizzazione e la mortalità.
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