E' slittato l'incontro del premier Conte con la delegazione di Italia Viva perché la renziana Teresa Bellanova, ministro dell'Agricoltura, è impegnata a Bruxelles.

Il faccia a faccia nell'ambito della verifica di governo avviata ieri da Palazzo Chigi con gli incontri con M5S e Pd si terrà giovedì alle 9 del mattino, ma intanto Matteo Renzi continua a sparare contro il presidente del Consiglio.

"Il presidente del Consiglio ha convocato i partiti di maggioranza, il blitz notturno che avrebbe fatto approvare un documento non condiviso da nessuno e una task force in grado di sostituirsi al governo e al Parlamento è stato ufficialmente bloccato. Lo avevo chiesto, e oggi sono felice che tutti diano ragione a Italia Viva", scrive il senatore nella sua e-news.

Poi ha chiesto un "salto di qualità" nell'azione di governo e minacciato il ritiro dei ministri di Italia Viva: "Diremo la nostra al premier con un documento scritto non appena ci sarà occasione di incontrarci. La nostra è una battaglia per le idee, non per le poltrone. All'incontro verranno anche le ministre, che sono pronte a rimettere il mandato, se serve. Perché chi dice che noi facciamo confusione per avere mezza poltrona in più deve prendere atto che noi siamo l'unico partito che è pronto a rinunciare alle poltrone, non a chiederle".

Un attacco anche sulla gestione della pandemia: "Cinque giorni fa il governo aveva annunciato di sbloccare i trasferimenti tra piccoli comuni, oggi pare cambi linea dopo le foto dello shopping natalizio. Bisogna avere una posizione e mantenerla, non cambiarla ogni tre giorni. Si decida una linea, la si spieghi e tutti insieme la si difenda, ma senza zigzag".

Ancora: "Se dici ai cittadini che possono andare nei negozi del centro ma non nei centri commerciali o nei musei, i cittadini rispettano le leggi e vanno in centro. Se addirittura dai dei soldi, lanciando il cashback proprio nei giorni di Natale, invitando ad acquistare nei negozi fisicamente, le persone vanno nei negozi. Se poi ti lamenti si crea un cortocircuito".

Infine, questa sera al Tg5, pone la prima condizione: "Dica sì ai 36 miliardi del Mes per le spese sanitarie, folle non prenderli".

"Se ci sarà crisi - aggiunge Renzi - non è detto che ci siano nuove elezioni. Si vedrà in Parlamento se sarà possibile formare una nuova maggioranza".

IL PREMIER - "Non siamo qui per galleggiare né per riscaldare poltrone", replica Conte. "Sono stati posti dei problemi politici, il governo ha la responsabilità di andare avanti, ma può farlo a determinare condizioni, avendo chiari obiettivi comuni e spirito di coesione e solidarietà. Troveremo la formula per rilanciare l'azione di governo, tutto ci possiamo permettere meno che dare segnali di scarsa coesione delle forze di maggioranza. Abbiamo grandi sfide".

(Unioneonline/L)
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