"Ascolteremo tutti i partiti, per fare in modo che l'azione di governo riparta in modo più coeso e condiviso".

Lo dice il premier Giuseppe Conte alla Stampa, parlando della verifica di governo in corso e sottolineando che l'esecutivo "deve andare avanti, ma a certe condizioni e non a qualsiasi costo. Si può governare solo se c'è fiducia reciproca e siamo uniti tra noi. Avendo ben chiari gli obiettivi comuni e lo spirito di coesione e di solidarietà che occorre in questa fase. Non possiamo permetterci di affrontare le sfide enormi che ci aspettano senza condivisione. Qui nessuno vuole galleggiare, e meno che mai scaldare poltrone".

"Non sono preoccupato - afferma parlando della tenuta del governo - Ci sono state chiare note critiche da parte di una forza politica, in particolare Italia Viva. Dobbiamo raccogliere tutte le istanze; troveremo la formula per rinforzare questa azione di governo e per rilanciarla. Ci sono stati posti dei problemi politici: li affronteremo, per fare in modo che il governo vada avanti".

Il presidente del Consiglio ribatte poi alle accuse di volere un "uomo solo al comando": "Il mio metodo è forse il più partecipato che sia stato realizzato negli ultimi anni; sfido chiunque a parlare di dittatura o di Conte che vuol decidere tutto da solo. Sono solo slogan".

LE CONSULTAZIONI - Oggi intanto era previsto l'incontro con Italia Viva, che però ha chiesto al presidente Conte un rinvio. Il ministro Teresa Bellanova, si apprende da fonti Iv, è impegnata a Bruxelles per il Consiglio europeo che deve affrontare temi strategici per i prodotti alimentari italiani. La riunione, dunque, sarà spostata tra domani sera e venerdì.

Ieri si è aperta la prima giornata di vere e proprie "consultazioni" a Palazzo Chigi, con delegazioni numerose che Conte ha deciso di vedere per sondare il terreno: né il M5S né il Pd nel corso dei due incontri hanno chiesto il rimpasto. Anzi, il capo politico del Movimento Vito Crimi ha posto un netto veto all'eventualità: "E' un tema surreale, non siamo disponibili". "Abbiamo chiesto rispetto su misure molto importanti come il rinnovo dell'ecobonus, il conflitto di interessi, lo stop alle trivelle e l'abbassamento delle tasse", sottolinea Luigi Di Maio, anche lui definendo "surreale" il dibattito sulle poltrone.

Lo stesso Nicola Zingaretti allontana lo spettro della crisi: "L'incontro è stato molto utile, crediamo che l'azione di questo governo debba andare avanti con una grande sintonia con i problemi degli italiani".

Eppure tra i corridoi le voci di un rimpasto si fanno sempre più insistenti: ci sarebbe addirittura l'ipotesi di Di Maio e un "big" del Pd vicepremier, con l'ex premier Matteo Renzi agli Esteri e l'ex capo politico all'Interno. Salgono anche le quotazioni del renziano Ettore Rosato tra i possibili neo-ministri.

Voci che i diretti interessati negano in realtà con forza.

(Unioneonline/D)
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