La verifica di governo in piena pandemia. Si è aperta oggi, con gli incontri del presidente del Consiglio Giuseppe Conte con le delegazioni di Movimento 5 Stelle e Pd, ma il redde rationem arriverà domani, quando il premier incontrerà Matteo Renzi.

Quasi delle consultazioni: non per formare un governo, per mantenerlo in vita.

Né il Pd né il Movimento chiedono un rimpasto. Anzi, Vito Crimi mette un vero: "E' un tema surreale, non siamo disponibili". Nel caso, sarà Italia Viva a chiederlo.

La verifica comincia con Crimi, Bonafede, Di Maio e Patuanelli: "Noi siamo contenti della nostra squadra di governo, se qualcuno non è contento della sua lo dica". La cabina di regia sul Recovery, miccia che ha fatto esplodere lo scontro con Renzi: M5S non è contrario ma chiede che venga rimodulata, "parlamentarizzata", e che sia consentito ai ministeri di approfondire i progetti.

Il Pd (all'incontro hanno partecipato Zingaretti, Franceschini, Orlando, i capigruppo Delrio e Marcucci) chiede un cambio di passo sulle riforme costituzionali, soprattutto sulla "legge elettorale" e sul Mes sanitario. Quelle risorse non si possono rifiutare per rafforzare la sanità, vanno ripetendo.

Chiedono un concreto cambio di passo, al di là delle parole di Zingaretti a margine dell'incontro col premier: "L'azione di questo governo deve andare avanti, con una grande sintonia con i problemi degli italiani. Quello di oggi è stato un incontro molto utile per mettere sul tappeto i temi e i nodi per un rilancio dell'azione di governo, dei temi dell'agenda sociale, del lavoro, del rilancio delle imprese e della grande questione della sanità".

In sostanza, un incontro che allontana la crisi. Renzi permettendo. Maria Elena Boschi ribadisce che il rimpasto "non è all'ordine del giorno", ma se l'ex premier vuole la crisi Conte lo capirà solo domani.

Secondo alcuni rumors di maggioranza circola anche l'ipotesi fantapolitica di Di Maio premier con un big del Pd vice e Renzi agli Esteri. Rumors negati con forza dei diretti interessati.

Quel che è certo è che Renzi non farà marcia indietro sulla task force per il recovery: "Non scavalcherà mai le istituzioni", ha ribadito oggi.

(Unioneonline/L)
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