Comandini a Radiolina: «Noi pensiamo a governare, non ad alimentare le polemiche»
Restano le distanze sui commissari, ma il presidente del Consiglio regionale e segretario del Pd sardo promuove la legislaturaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Noi pensiamo a governare, non ad alimentare le polemiche». Piero Comandini fa il pompiere a Radiolina, ospite del programma “A tu per tu” (qui l’intervista completa). Il presidente del Consiglio regionale e segretario del Pd sardo ha riconosciuto l’esistenza di una «differenza di vedute» ma «non strappi né arroganza istituzionale. Come Pd siamo abituati che, quando abbiamo dei dubbi, li esprimiamo; e se siamo in dissenso, lo diciamo. Apertamente».
Comandini è arrivato negli studi della nostra radio nel primissimo pomeriggio, quando si era appena diffusa la notizia sulla decisione del Governo Meloni di impugnare la legge sarda sulla sanità, quella che agli inizi di aprile ha aperto la strada ai commissariamenti. Ovvero l’oggetto della spaccatura in maggioranza. Comandini ha detto: «Attendiamo l’ufficialità. Ma era nell'aria questa possibilità. Adesso si tratta di entrare nel merito dell'opposizione, leggere bene le motivazioni e cercare di comprendere le ragioni. Nelle prossime ore vedremo in che modo muoverci come maggioranza, come Regione, per difendere quello che abbiamo fatto».
Il presidente del Consiglio ha confermato che proprio sulla norma finita davanti alla Consulta ci fossero delle resistenze da parte del Pd. «Diciamo che il Partito Democratico ha posto dei ragionamenti. Ma la legge l’abbiamo votata, perché un primo passo verso una riorganizzazione della sanità. L’obiettivo della maggioranza è cominciare a produrre un miglioramento dell'offerta di assistenza, eliminando i problemi cronici che esistono purtroppo da tempo. È un punto di partenza, non di arrivo. Noi abbiamo una grande responsabilità che ci hanno dato i sardi, quando ci hanno votato per governare: abbiamo l'obbligo di affrontare le emergenza della nostra Isola».
Alla fine, domenica scorsa, è stata la Todde a decidere tutti i commissari delle Asl (in realtà sono 13, ma all’Ares c’è un dg dell’estate scorsa). Ma Comandini non lo considera un problema: «Intanto è una fase a tempo, breve, ogni singolo provvedimento va contestualizzato. Poi tutti insieme bisognerà decidere quale direzione dare all’assistenza medica e ospedaliera, partendo dalla medicina territoriale».
Di certo, il presidente del Consiglio ha promosso la legislatura: «Io dico che c’è sostanza. Abbiamo approvato una manovra finanziaria che ha incrementato il Fondo unico per il sistema degli enti locali. Siamo intervenuti sulle categorie produttive che hanno sofferto molto di più in questi anni, destinando per esempio più di 30 milioni agli artigiani attraverso la legge 919. Abbiamo stanziato importanti risorse sull'agricoltura, per sostenere i gruppi di azione locale. Questi sono alcuni dei risultati di un anno, ma noi preferiamo guardare agli obiettivi per i prossimi 10 anni e lo facciamo attraverso i provvedimenti che magari oggi si vedono poco, ma costruiscono la Sardegna del futuro. Pensiamo all'Einstein Telescope, un traguardo da raggiungere perché metterà l’Isola al centro della ricerca. Lo stesso vogliamo fare con la tutela dell'ambiente, un elemento che da sempre caratterizza la nostra politica regionale».