Alessandro Di Battista evoca lo strappo nel Movimento 5 Stelle. "Se il M5S va avanti così diventa come l'Udeur", dice intervistato a Piazza Pulita, e si becca anche il vaffa del fondatore dell'Udeur Clemente Mastella.

Dopo giorni di silenzio il dissidente numero uno dei pentastellati torna a parlare, e le sue parole sono macigni: "Penso che l'alleanza strutturale, come la stanno chiamando, con il Pd sia per noi la morte nera", dice. Sui ballottaggi e la campagna elettorale che Pd e M5S stanno facendo a favore dei reciproci candidati contro la desta, dice: "Quando vedo i risultati del M5S all'interno di queste coalizioni non penso siano eccezionali. E se si sta andando verso una legge elettorale proporzionale, perché ogni giorno dire noi e il Pd?".

Ancora, dopo aver ribadito il "no al Mes, il Pd lo vuole per spaccarci". "Io non devo per forza fare carriera politica, se mi interessasse fare carriera politica mi allineerei a un pensiero all'interno del movimento che è maggioritario, dominante, sarebbe più facile, vivrei più sereno. Se c'è la possibilità di dare una mano al movimento a determinate condizioni, che soddisfino le mie idee, una mia lotta contro l'establishment che non è finita. Solo io me la prendo con certi conflitti di interesse, con l'accentramento del potere mediatico, con gli editori impuri. Sono io che faccio queste battaglie, quasi in solitudine e il movimento va verso un'altra parte, è legittimo, ma io ho altre idee".

Lo strappo, insomma, è evocato. E crea ancor più subbuglio in un Movimento che deve decidere in vista degli Stati generali, che a questo punto potrebbero slittare nel 2021 con la nomina temporanea di una segreteria a tempo che sostituisca la debolissima leadership di Vito Crimi.

"Vogliono una leadership collegiale perché temono che io possa diventare il capo politico", è l'affondo dell'ex deputato.

Ma le parole sull'Udeur non sono andate giù al fondatore del partito e sindaco di Benevento Clemente Mastella: "A lui replico allo stesso modo di come i grillini e lo stesso Di Battista si esercitavano con il famoso 'vaffa', in cui spesso c'ero anche io. Caro Di Battista, vaffa...".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata