Giudica "rafforzati" dal risultato elettorale il premier Giuseppe Conte e il governo nel suo insieme.

E precisa: "Non chiederò nessun rimpasto e nessun posto per me nel governo. L'ho già detto, non c'è nessuna rivendicazione".

Zingaretti, forte di un insperato 3-3 alle regionali, non chiede posti nel governo ma inizia a mettere paletti. A partire dal Mes e dai decreti sicurezza.

"Poniamo dei temi politici e di contenuto, non altro, starà poi al presidente del Consiglio valutare sia il merito dei contenuti che la squadra", dice.

Poi passa ai temi, il Mes: "E' opportuno che il ministro Speranza presenti un piano della nuova sanità italiana, per uscire da una discussione solo ideologica. Per poter costruire il miglior sistema sanitario del mondo, si utilizzi il Mes, ma usciamo da una discussione solo nominalistica, entriamo nel merito".

I decreti sicurezza: "Al primo consiglio dei ministri utile si può procedere alla modifica, come ha già detto a suo tempo il ministro Lamorgese".

Infine chiede l'apertura di un grande cantiere per le riforme: "Superamento del bicameralismo paritario, legge elettorale, facciamo un appello alle forze di maggioranza per andare avanti".

"Serve un salto di qualità nella maggioranza - spiega -, noi ci auguriamo che si rafforzi il gioco di squadra. Più squadra, più visione comune di chi vuole governare fino a fine mandato e affrontare insieme anche la sfida dell'elezione del presidente della Repubblica.

Sul voto, rivendica con forza il risultato del partito: "Il Pd torna primo partito dove si vota e il pilastro attorno al quale costruire grandi alleanze competitive. Se si sommano le percentuali delle forze che costituiscono l'attuale maggioranza" il totale arriva al "48,7% mentre il centrodestra è al 46,5%. Questo conferma che le forze che sostengono il governo Conte se fossero state unite in tutte le regioni - e non è un conto solo matematico - sarebbero state la maggioranza degli elettori. Ci ha penalizzato la divisione e la moltiplicazione delle candidature".

(Unioneonline/L)
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