Sì alla modifica dei decreti sicurezza, "nì" al Mes, no al rimpasto, che d'altronde il Pd ufficialmente non chiede, anche se Renzi spinge per Zingaretti vicepremier ("Se vuole assolutamente sì").

Così il presidente del Consiglio risponde alle sollecitazioni del segretario Pd. La spallata di Salvini è fallita, il governo ne esce più forte ma ora Conte deve barcamenarsi tra il pressing del Pd che chiede più attenzione ai suoi temi e un Movimento 5 Stelle sempre più a rischio implosione (o scissione).

"Non mi sentivo in bilico prima, non mi sento inamovibile ora. Avevo già detto che non sarebbe stato un voto nazionale e non cambio idea", spiega l'inquilino di Palazzo Chigi ai cronisti.

I decreti sicurezza: "Li portiamo al più presto in consiglio dei ministri, abbiamo già concordato un testo di modifica perché vogliamo portare ai cittadini italiani la sicurezza, non ragionare per slogn 'porto aperto, porto chiuso'. Vogliamo allargare il raggio della sicurezza e della protezione dei cittadini e allargare la protezione dei migranti". Si parla anche di inserire lo ius soli o lo ius culturae nell'agenda: "Ci confronteremo anche su questo". E di un rafforzamento del piano di rimpatri: "Abbiamo lavorato molto col governo tunisino per rendere più efficienti e veloci i rimpatri, che molto presto saranno intensificati".

Più sfumata la posizione sul Mes: "Le risorse finanziare sono un problema successivo. Sì Mes o no Mes è una questione pregiudiziale su cui non mi pronuncio, se e quando si porrà il problema lo risolveremo in trasparenza in Parlamento. Prima bisogna elaborare un piano per rafforzare la sanità, dopodiché andremo a vedere quanto costa e se servirà il Mes". Un piano già pronto al ministero, fa sapere a stretto giro di posta Roberto Speranza, che ha in programma di attuarlo proprio con i fondi del Mes.

Sul rimpasto: "Non mi sembra che il Pd ponga il tema, pone un problema di rilancio anche alla luce della sfida del Recovery, e su questo ci ritroviamo assolutamente. Sono contento della squadra di governo: è coesa e tutti i ministri hanno lavorato con grande impegno".

Infine, un messaggio di consolazione ai 5S: "Non credo si aspettassero brillanti risultati alle regionali, storicamente è così. Poi adesso sono in una fase di transizione, ma hanno motivo di consolarsi perché sono stati promotori della consultazione referendaria".

(Unioneonline/L)

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