Prima la formalizzazione del passaggio alla Lega del senatore M5s Ugo Grassi, poi gli annunci su Francesco Urraro e Stefano Lucidi.

Si è aperto così il temuto esodo di parlamentari pentastellato verso il partito di Via Bellerio.

E se almeno sono solo in tre, il capo politico Luigi Di Maio sa che la lista potrebbe non fermarsi qui e lancia il suo anatema contro il "mercato delle vacche" avviato da Matteo Salvini, al cui confronto, dice, Silvio Berlusconi pare quasi "un pivello".

"Gli hanno promesso qualcosa alle elezioni regionali, un seggio alle elezioni nazionali... dicano quanto costa al kg un senatore per la Lega", ha tuonato Di Maio. Per il ministro degli Esteri si tratta solo di persone che vanno misurate per il "prezzo che danno alla propria dignità".

"Non li rimpiangeremo e non ci sarà un solo attivista pronto a mangiarsi i gomiti" avverte poi il capo politico che ironizza anche sul loro tempismo: "Si fanno comprare nelle stesse ore in cui il leader della Lega viene indagato per presunto abuso di ufficio legato al'uso dei voli di Stato quando era ministro".

SALVINI - "Se c'è qualcuno che per salvare la poltrona ha tradito gli ideali sono Di Maio e Grillo, andando con il Pd: pensare che ci siano soldi o ricompense è roba da vecchia politica", la replica di Matteo Salvini. Per il "Capitano" la "coerenza non è in vendita, ognuno raccoglie ciò che semina".

E dunque la porta della Lega resta aperta, "a Roma come in Calabria".

È dunque una vera e propria Opa sui parlamentari e sugli elettori del Movimento quella che ha lanciato il leader leghista, valutando che il voto contrario dei 5 Stelle alla risoluzione di maggioranza sul Mes potrebbe essere solo il prodromo di un possibile smottamento dei pentastellati.

"Nessuna campagna acquisti - ha però specificato questa matina in radio il leader del leghista - ci sono eletti ed elettori del Movimento 5 Stelle che si sentono traditi da Grillo e Di Maio che sono passati da 'mai con il Pd' a 'viva il Pd' e vogliono continuare pacificamente e gratuitamente la loro battaglia di cambiamento con la Lega".

"Se cominci a fare politica contro i poteri forti, lo strapotere dell'Europa, delle banche e della finanza - ha concluso - e poi ti allei con il Pd che è il rappresentante dei poteri forti, dello strapotere delle banche e della finanza, è chiaro che accada. Mi dispiace che Di Maio e Conte parlino di soldi e di compravendita, ma è l'esatto contrario. Chi sta tradendo sono Grillo e Di Maio per amor di poltrona".

(Unioneonline/v.l.)

DITE LA VOSTRA
© Riproduzione riservata