L'asse Di Maio-Di Battista sul fondo Salva-Stati, la Lega di Matteo Salvini che attacca Giuseppe Conte dandogli del "Pinocchio", il premier che si difende sventolando le carte, e il Pd che si dice preoccupato "dalle fibrillazioni che a turno alcuni alleati quotidianamente sembrano provocare al governo".

Rischia di minare il già instabile equilibrio dell'esecutivo la riforma del meccanismo salva-Stati: "Nessuno creda di potersi arrogare il diritto di chiuderci la bocca" avverte Luigi Di Maio che poi conferma: "Il M5S oggi più che mai è compatto di fronte alla necessità di dover rivedere questa riforma che, ad oggi, presenta criticità evidenti". "Concordo. Non così, non conviene all'Italia. Punto", gli fa eco Alessandro Di Battista.

Due le infuocate sedute alla Camera e al Senato che si sono tenute ieri per l'informativa del premier sulla trattativa portata avanti sul Mes prima dal governo giallo-verde e poi da quello giallo-rosa.

Il premier ha ripercorso tutte le tappe della trattativa ed elencato "i numerosi interventi svolti" sul tema, "sia in Assemblea e nelle commissioni parlamentari, sia alla Camera sia in Senato": "Possiamo convenire che le accuse, mosse in questi giorni da diversi esponenti politici di opposizione, circa una carenza di informazione e di consultazione su questa materia così sensibile, siano completamente false".

"Mi sono sorpreso, se posso dirlo, non della condotta del senatore Salvini - ha aggiunto - la cui 'disinvoltura' a restituire la verità e la cui 'resistenza' a studiare i dossier mi sono ben note, quanto del comportamento della deputata Meloni di diffondere notizie allarmistiche, palesemente false, che hanno destato preoccupazione nei cittadini e, in particolare, nei risparmiatori: è stato detto che sarebbe prevista la 'confisca dei conti correnti dei risparmiatori' e, più in generale, che 'tutti i nostri risparmi verrebbero posti a rischio'; è stato detto che il Mes servirebbe solo a beneficiare le banche altrui e non le nostre".

Salvini non è affatto soddisfatto, anzi: "È evidente a tutti - insiste anche oggi in un'intervista a Radio anch'io - che qualcuno al Governo sta dicendo la verità e qualcun altro sta dicendo una bugia. Stiamo parlando di un trattato che coinvolge 124 miliardi di euro degli italiani con delle regole di distribuzione e di prestito a decenni che in questo momento andrebbero ad avvantaggiare il sistema economico e bancario tedesco. Nessuno mi ha mai fatto vedere il testo delle modifiche di questo trattato. Io non ho mai letto il testo ed è grazie a noi che ne stiamo parlando altrimenti Conte e Gualtieri non sarebbero mai venuti in aula. Il Parlamento deve poter intervenire su quel testo. Noi sabato e domenica saremo in mille piazze italiane per distribuire informazioni e raccogliere firme per fermare quello che per noi è un rischio per la nostra economia".

(Unioneonline/D)

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