Alle Politiche del 2018 in Sardegna quasi 500mila elettori hanno scelto di non votare. Ettore Rosato andrebbe a prenderli a casa uno per uno : "Ormai quattro italiani su dieci non vanno più ai seggi, perché non si sentono rappresentati da forze politiche troppo litigiose".

Il vicepresidente della Camera, coordinatore nazionale di Italia Viva, sarà oggi nell'Isola - a Nuoro, insieme al senatore Giuseppe Luigi Cucca - per presentare la creatura dell'ex premier Matteo Renzi. I comitati civici sardi sono già diciannove: "Vengo a dire grazie a chi li ha costituiti e a presentare un progetto che ci permette di guardare avanti, fuori dagli schemi tipici dei vecchi partiti".

Dite basta ai litigi, ma in fondo anche il vostro movimento è il frutto di una scissione interna al Pd.

"Nasce da una divisione vissuta con grande serenità. Ci sono idee, prospettive e anche elettorati diversi. Noi vogliamo rimettere in moto la macchina economica, garantire lavoro. Non fonderemo il nostro messaggio sulla contrapposizione, come fanno gli altri".

Insomma, un partito zen.

"Un partito vivo, che dice le cose senza urlare, cerca soluzioni senza voler lacerare e ha l'ambizione di voler essere un punto di rottura, contro l'abitudine alla rassegnazione".

Italia Viva ha votato a favore del taglio dei parlamentari. La Sardegna ne avrà nove in meno. Le regioni più piccole riusciranno a far valere le proprie ragioni a Roma?

"È certo che si perderà rappresentanza. Ma per oltre trent'anni tutte le riforme proposte hanno sempre parlato di una riduzione. Oggi siamo arrivati al dunque. Noi questa legge l'avremmo fatta diversamente, con un'unica Camera che dà la fiducia".

Lo prevedeva la riforma Renzi-Boschi. Non c'è il rischio che anche questa riforma faccia la stessa fine?

"Vedremo se ci sarà o meno il referendum".

A proposito: Salvini punta a una consultazione per modificare la legge elettorale.

"È un tema molto residuale nella testa degli italiani, che sono più interessati ad altre cose e si attendono risultati significativi da questo governo. Noi siamo disponibili a discutere, qualsiasi proposta arrivi".

Lei è il padre del Rosatellum. Siete favorevoli anche a un taglio della quota proporzionale?

"Si può fare quello che si vuole. L'importante è non proporre un referendum che venga poi bocciato dalla Corte: devono essere rispettati i requisiti di immediata applicazione della legge che emerge dalla consultazione".

Alle prossime elezioni sarete alleati o nemici del Pd?

"I partiti diversi sono sempre antagonisti nelle campagne elettorali. Certo, la nostra è una alternativa al populismo di Salvini e Meloni e alla loro politica anti-europea".

Anche nel Movimento 5 Stelle tira aria di scissione. Siete disposti ad accogliere eventuali transfughi?

"Abbiamo già una senatrice che viene dal M5S, ma non siamo in campagna acquisti. Nel caso specifico, abbiamo trovato una sintonia con una collega che si è ritrovata nella nostra proposta politica, e immagino accadrà anche con altri nel futuro".

Ora siete al governo proprio con i 5 Stelle.

"Non abbiamo cambiato idea. Abbiamo fatto un accordo per necessità, e la stessa considerazione vale per loro. Abbiamo una cultura politica e una vocazione alla lettura dei problemi della società molto diversa".

Le prime crepe rischiano di arrivare con la Finanziaria. Quando durerà il contratto di governo?

"Questa legislatura durerà fino al 2023".

Michele Ruffi

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