In Bulgaria il premier Boyko Borissov ha ordinato oggi di sospendere la somministrazione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca, "finché l'Agenzia europea per i medicinali non avrà dissipato con una dichiarazione scritta ogni dubbio sulla sua sicurezza".

La decisione di Sofia è giunta all'indomani di misure analoghe da parte di altri Paesi europei. Lo ha fatto per prima la Danimarca, per "segnalazioni di gravi casi di coaguli nel sangue tra le persone vaccinate", una delle quali è morta. Chiarendo che "non è stato determinato, al momento, che ci sia un legame tra il vaccino e i coaguli di sangue", la premier Mette Frederiksen ha comunque spiegato che bisogna "fare ulteriori ricerche su questo punto". La sospensione dell'uso di AstraZeneca è programmata per due settimane. Il 22 marzo si farà una nuova valutazione.

Poco dopo la Danimarca, anche Norvegia e Islanda hanno sospeso per precauzione e fino a nuovo avviso l'uso del vaccino AstraZeneca.

Dal canto suo l'Ema ha dichiarato che "attualmente non ci sono indicazioni che la vaccinazione abbia causato queste patologie, che non sono elencate come effetti collaterali con questo vaccino. La posizione del comitato per la sicurezza dell'Ema (PRAC) è che i benefici del vaccino continuano a superare i suoi rischi e il vaccino può continuare a essere somministrato mentre sono in corso le indagini sui casi di eventi tromboembolici".

In Italia l'Agenzia del farmaco Aifa ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo del lotto ABV2856 su tutto il territorio nazionale per via di tre morti sospette.

(Unioneonline/D)
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