Scatta il coprifuoco in Francia - che da settimane ormai registra una media di 10-20.000 casi Covid al giorno - dalle 21 alle 6 del mattino in dieci città: Parigi, Grenoble, Lille, Lione, Montpellier, Saint-Etienne, Aix-en-Provence, Marsiglia, Rouen e Tolosa.

Il provvedimento è stato dichiarato per 4 settimane, prorogabili fino al primo dicembre se si rivelerà necessario dopo una verifica al termine del periodo previsto di un mese.

"Siamo in una situazione preoccupante e questo giustifica il fatto di non restare inermi né cedere al panico", ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, annunciando in diretta tv la misura: "Siamo entrati in una fase in cui bisogna reagire", ha avvertito aggiungendo che "il virus riparte, circola di nuovo rapidamente in Europa e nel nostro Paese" ed è "pericoloso e grave".

In tutto il Paese è stato reimposto lo stato d'emergenza anti-Covid, che era scaduto lo scorso 9 luglio e non più prorogato. Questo consentirà al governo di adottare provvedimenti urgenti che implicano la limitazione dei movimenti o delle libertà dei cittadini per motivi straordinari e temporanei.

speciali "autorizzazioni" saranno necessarie per "rientrare dal lavoro dopo le ore 21:00 o per il lavoro di notte", ma anche per eventuali "emergenze sanitarie", ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, precisando che sono previste "multe" in caso di non rispetto del coprifuoco, da 135 euro fino a 1.500 euro".

NEL RESTO D'EUROPA - In Germania dopo che è stato registrato il numero più alto di nuovi contagi (5.132) da aprile, il governo di Angela Merkel ha deciso di limitare a un massimo di 10 le persone autorizzate a partecipare alle feste private nelle regioni con un numero alto di casi e l'obbligo di mascherina dove non è possibile mantenere le distanze di sicurezza e dove viene superata la soglia dei 35 nuovi contagi per 100.000 abitanti in una settimana.

La Catalogna ha deciso di chiudere tutti i bar e i ristoranti per i prossimi quindici giorni. Una misura "dolorosa ma necessaria", secondo il presidente ad interim della regione Pere Aragones, simile a quelle varate nei Paesi Bassi e in Irlanda del Nord, dove i pub resteranno fermi per un mese e le scuole per due settimane.

"E' una decisione che non abbiamo preso con leggerezza, se non ribaltiamo la situazione adesso ci troveremo in grosse difficoltà", ha spiegato la premier nordirlandese Arlene Foster. Nuove chiusure anche nella Repubblica Ceca, in Portogallo e nel Regno Unito.

(Unioneonline/D)
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