S'infiamma la campagna elettorale in vista delle presidenziali Usa del prossimo autunno. E sono proprio i big a non mandarsele a dire.

Durissimo, ad esempio, è stato l'attacco lanciato da Barack Obama al suo successore Donald Trump, in occasione della prima apparizione accanto a Joe Biden, suo ex vicepresidente, in corsa proprio per strappare la Casa Bianca al magnate newyorchese.

Trump, ha tuonato Obama senza mezzi termini, governa in maniera "incompetente, disorganizzata e meschina". Un approccio - ha incalzato - che rappresenta "un pericolo esistenziale per i valori dell'America".

Ma anche Trump usa toni estremi per attaccare il suo sfidante. Se a novembre Joe Biden vincerà le presidenziali americane - ha sentenziato il numero uno di Washington - "questo Paese sarà un disastro".

Da Phoenix, davanti a tremila persone, il presidente americano ha inoltre accusato i democratici di voler paralizzare il Paese per la pandemia per danneggiare l'economia e vincere le elezioni.

Trump ha poi tacciato Biden di essere in mano alla "sinistra radicale che odia la nostra storia e nostri valori e odia tutto ciò che rende orgogliosa l'America".

(Unioneonline/l.f.)
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