Delusione per Donald Trump.

Il presidente americano sperava di tornare a "tuffarsi" nei suoi bagni di folla dopo tre mesi di crisi pandemica ("Verrà un milione di persone", aveva detto) ma al comizio di Tulsa, in Oklahoma, è stato flop di presenze.

La sua campagna se ne aspettava almeno 100mila ma non è riuscita neppure a riempire l'arena indoor da 19mila posti: la parte superiore delle tribune era vuota, come non era mai successo prima al tycoon.

Anche fuori la gente non era tanta, al punto che è stato cancellato il discorso di Trump previsto prima del comizio su un maxi palco allestito all'esterno.

Il presidente se l'è presa con alcuni dimostranti: "Ci sono persone molto cattive là fuori", ha arringato, definendo i suoi fan dei "guerrieri" per averli sfidati. Poi ha attaccato i media "fake news" per aver insinuato che potrebbe essere malato perché all'Accademia di West Point ha sceso le scale in modo incerto ("Avevo le scarpe con la suola di cuoio", si è giustificato) e ha bevuto un bicchiere con due mani.

"Se avessi un problema di salute, ve lo direi", ha assicurato, e sul virus: "Ho salvato centinaia di vite umane", ha detto nonostante gli Usa abbiano il primato mondiale di morti (120 mila) e di casi (oltre due milioni). "Ora ho ordinato di rallentare i test perché un loro aumento comporta un incremento dei casi", ha spiegato.

Poi l'attacco frontale al rivale Joe Biden: "Il nostro Paese sarà distrutto se verrà eletto. E' un burattino in mano alla sinistra radicale", quella che "assedia la nazione" con le sue proteste, i suoi saccheggi, le sue violenze, l'abbattimento delle statue confederate o di Cristoforo Colombo ("Io, invece, vi dico che amo l'Italia e dico grazie al popolo italiano").

L'attesa serata di ieri si è conclusa con momenti di tensione e la polizia costretta a disperdere con gas irritante i dimostranti anti Trump e il gruppo di fan che li aveva seguiti attaccandoli con spray al peperoncino.

(Unioneonline/D)
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