"La mia amministrazione ha fatto più di qualunque altro presidente per la comunità degli afroamericani dai tempi di Abraham Lincoln. E il meglio deve ancora venire". Lo twitta Donald Trump citando la bassa disoccupazione e il calo della povertà e dei crimini.

Il tutto mentre gli Stati Uniti si preparano ad un'altra giornata di passione, stretti tra la morsa dell'epidemia di coronavirus che sta mietendo ancora troppe vittime da una parte, dalle imponenti proteste per l'uccisione di George Floyd dall'altra.

New York, dopo una notte di devastazioni, è già nuovamente in piazza. In centinaia hanno invaso Police Plaza, dove si trova il quartier generale del New York Police Department. Il coprifuoco in città scatta partire dalle 20. A Washington Casa Bianca nuovamente assediata, anche lì scatta il coprfuoco in serata.

In decine di città americane per la settima notte consecutiva si sono consumati scontri, cariche della polizia, aggressioni ad agenti, saccheggi e auto incendiate. Centinaia di arresti e diverse vittime.

GLI ATTACCHI DI TRUMP - E restano davanti agli occhi di tutti le immagini di Trump che si rivolge alla nazione da una Casa Bianca assediata dai manifestanti e blindata da centinaia di soldati e poliziotti.

Un monito durissimo il suo contro i disordini esplosi in tutto il Paese, nel corso del quale il Presidente ha minacciato di mobilitare l'esercito contro i cittadini per domare le proteste.

"Sono il Presidente dell'ordine e della legalità", ha tuonato, parlando di "atti di terrorismo interno orchestrati da anarchici e antifascisti".

Mentre parlava dal Rose Garden, in sottofondo si sentiva il boato dei lacrimogeni esplosi per disperdere la folla accalcata nonostante il coprifuoco. Quella folla che Donald Trump ha sfidato con un vero e proprio colpo di teatro, mostrando al mondo una copia della Bibbia.

L'obiettivo è quello di mostrare l'immagine di un leader forte, dopo la fuga nel bunker della Casa Bianca di venerdì sera.

Ma sul tycoon si è scatenata l'ennesima bufera. Joe Biden parla dell'ego smisurato di un presidente che "fomenta odio, alimenta paure e divisioni". La prima cittadina e il vescovo della chiesa episcopale di Washington si dicono "scioccati e indignati", alcuni commentatori lo paragonano a Caligola definendolo "Mad Emperor". Per non parlare dei giornali che, a caratteri cubitali, titolano dandogli del "despota fascista".

(Unioneonline/L)

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