"Morte all'America". Risuonano sinistre le urla di migliaia di iracheni che partecipano questa mattina a Baghdad al corteo funebre del generale iraniano Soleimani, assassinato da un drone su ordine di Donald Trump.

Il corteo sfila tra le vie del distretto di Kazimiya, dove si trova un santuario sciita. Molti i leader iracheni - anche il primo ministro - presenti al funerale nazionale ufficiale, al termine del quale i resti di Soleimani saranno portati in Iran. Si celebrano anche le esequie del numero due delle Forze di mobilitazione popolare, Mahdi al-Muhandis.

I funerali a Teheran sono previsti invece per martedì, a guidare la preghiera sarà l'ayatollah Ali Khamenei.

Intanto crescono le preoccupazioni per quel che potrebbe scatenare a livello internazionale l'attacco americano, cui si aggiunge un nuovo raid di questa mattina.

"Gli Usa non si sono resi conto di quale grande errore hanno fatto: vedranno gli effetti di questa azione criminale negli anni a venire, questo è uno dei più grandi crimini commessi nella storia contro il popolo iraniano", è la minaccia del presidente Hassan Rohani.

"L'assassinio del generale Qassem Soleimani è un esempio evidente di terrorismo di Stato, una grave violazione del diritto internazionale", rimarca l'ambasciatore di Teheran all'Onu, Takht Ravanchi.

Ravanchi attacca la politica "ipocrita" di Washington, che "combatte coloro che combattono i terroristi". E avverte: "La risposta a un'azione militare è un'azione militare. Dobbiamo agire e agiremo. Come? Quando? Dove? Questo si vedrà in futuro".

Il Segretario di Stato Usa Mike Pompeo invece bacchetta gli europei, che "non sono stati così d'aiuto come avrei desiderato".

"I britannici, i francesi, i tedeschi devono capire quello che abbiamo fatto, abbiamo salvato vite anche in Europa", ha aggiunto.

LA NATO - La Nato ha intanto sospeso le sue missioni di addestramento in Iraq. La missione conta qualche centinaio di soldati che dall'ottobre 2018 addestra le forze militari su richiesta del governo iracheno nell'ambito della lotta all'Isis.

"La missione continua ma le sue attività di addestramento sono al momento sospese", ha spiegato un portavoce, confermando che la decisione è arrivata dopo un dialogo del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg con Mark Esper, segretario della Difesa dell'amministrazione Trump.

(Unioneonline/L)
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