Strage di civili in Siria del Nord, dopo l'inizio dell'offensiva della Turchia contro le roccaforti curde del Rojava.

Nove persone sono state uccise a sangue freddo dai miliziani filo-turchi: esecuzioni in piena regola, denunciano fonti curde, che sarebbero state filmate e diffuse sul web.

Tra le vittime, viene riferito, anche Hevrin Khalaf, 35 anni, segretaria generale del Partito Futuro siriano, storica attivista per i diritti delle donne e per la pace.

Secondo quanto riferito, le nove persone sarebbero state fatte scendere dalle loro auto lungo un'autostrada e poi brutalmente uccise. In particolare Khalaf sarebbe stata "trucidata" a colpi d'arma da fuoco assieme al suo autista.

I bombardamenti hanno colpito anche un convoglio di giornalisti e un reporter curdo ha perso la vita, mentre altri sei sono rimasti feriti.

Intanto, dopo i primi raid e dopo aver preso il controllo della città di confine di Ras al-Ain, l'esercito turco e gli alleati ribelli siriani sono pronti ad avanzare di "30-35 chilometri all'interno del nel territorio siriano".

Lo ha annunciato il presidente di Ankara Recep Tayyip Erdogan, nel corso di una conferenza stampa a Istanbul.

Proprio Erdogan ha ricevuto in queste ore la telefonata della cancelliera tedesca Angela Merkel, che lo ha invitato a mettere fine all'iniziativa militare unilaterale in territorio siriano.

Il tutto mentre si moltiplicano gli appelli per la pace, come quello di Papa Francesco, e le condanne internazionali per l'offensiva turca e mentre i ministri degli Esteri dell'Ue si preparano a discutere di possibili provvedimenti e sanzioni nei confronti di Ankara.

"Il Governo italiano è già da ieri al lavoro affinché l'opzione della moratoria nella vendita di armi alla Turchia sia deliberata in sede europea quanto prima possibile, tenuto conto che già lunedì si svolgerà il Consiglio degli Affari Esteri e, giovedì e venerdì, si terrà il Consiglio Europeo", si legge in una nota di Palazzo Chigi.

"L'Italia - prosegue la Presidenza del Consiglio - promuoverà questa iniziativa in tutte le sedi multilaterali e si adopererà per

contrastare l'azione militare turca nel Nord-Est della Siria con ogni strumento consentito dal diritto internazionale".

Francia e Germania hanno già annunciato la volontà di fermare le esportazioni di armi verso la Turchia.

Ma Erdogan non sembra intenzionato a fare passi indietri: "Nessun embargo ci fermerà", ha tuonato il presidente turco.

(Unioneonline/l.f.)

L'APPELLO DEI CURDI:

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