La Casa Bianca ha dichiarato che la Turchia si appresta a invadere la Siria settentrionale.

Lo ha reso noto Stephanie Grisham, responsabile della comunicazione del governo di Washington, dopo un colloquio telefonico tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello americano Donald Trump.

Le truppe statunitensi "non sosterranno né saranno coinvolte nell'operazione" e "non saranno più nelle immediate vicinanze".

Questo significa che gli Usa sarebbero pronti a ritirare i loro circa mille soldati dalla Siria del nord, ipotesi già ventilata da Trump nello scorso dicembre ma accolta con sfavore da gran parte della comunità internazionale che teme ripercussioni sui curdi, considerati da Ankara dei terroristi.

La notizia è stata confermata dalla diplomazia turca.

"Siamo determinati a garantire la sicurezza della Turchia ripulendo la regione dalla presenza dei terroristi. Contribuiremo a portare sicurezza, pace e stabilità alla Siria", ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, "abbiamo sostenuto l'integrità territoriale della Siria sin dall'inizio della crisi (nel 2011) e continueremo a farlo".

Al centro della nuova operazione militare di Ankara la "sicurezza dei confini" e il "ritorno dei profughi", ha spiegato inoltre il portavoce della presidenza turca, Ibrahim Kalin.

Già nei mesi scorsi il presidente Erdogan aveva minacciato di lanciare un assalto militare alle forze curde.

(Unioneonline/F)
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