Polemiche in Francia dove a due mesi dall'incendio del 15 aprile scorso che ha devastato Notre Dame a Parigi è stato donato solo il 9% degli aiuti promessi per la ricostruzione.

Nei giorni successivi al disastro che ha devastato la storica cattedrale erano state promesse donazioni per 850 milioni di euro, ma al momento ne sono arrivati solo 80.

E pensare che il sostegno era arrivato da industriali e multinazionali noti in tutto il mondo, come ad esempio Bernard Arnault (proprietario del gruppo del lusso Lvmh) e Francois Pinault (presidente e amministratore delegato di Kering): entrambi avevano annunciato che i soldi sarebbero arrivati immediatamente, ora invece tentennano e parlano di versamenti graduali.

Altri "benefattori" privati o amministrazioni comunali francesi hanno invece ritrattato clamorosamente la loro offerta. Il denaro per la ricostruzione del monumento parigino è stato versato a quattro entità. Alla Fondation de France sono stati promessi 29 milioni e ne sono stati confermati nove, mentre alla Fondation du Patrimoine su 221 milioni ne sono arrivato 54,5. Stesso discorso per la Fondazione Notre Dame e il Centro Monumenti nazionali che hanno visto il loro budget ridursi notevolmente.

(Unioneonline/M)
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