Ha sorriso davanti ai flash dei fotografi autorizzati ad entrare nell'aula di tribunale.

Lui è Brenton Harrison Tarrant, l'australiano di 28 anni, accusato di omicidio per le stragi della moschea di Christchurh e di Al Noor.

L'uomo - che ha ripreso in diretta la sua mattanza - è stato bloccato da un agente che lo ha affrontato a mani nude. Nella strage sono morte 49 persone e decine sono quelle rimaste ferite.

Il New Zealand Herald ha scritto che il killer ha sogghignato quando i reporter lo hanno fotografato in aula, affiancato da due agenti di polizia.

Tarrant è stato rinviato in custodia cautelare, senza ricorrere all'Alta Corte di Christchurch, al 5 aprile.

GLI ATTACCHI - Sono avvenuti intorno alle 13.40 ora locale - l'1.40 del mattino in Italia - gli attacchi del killer.

Non sembrano esserci dubbi sul fatto che matrice dell'attacco è il razzismo anti islamico. Poco prima della strage sui social era infatti apparso un manifesto di 87 pagine "anti-immigrati e anti-musulmani" che è stato poi cancellato.

La premier della Nuova Zelanda Jacinta Arden ha subito affermato in diretta televisiva: "È uno dei giorni più bui della Nuova Zelanda. Siamo davanti a un atto di violenza senza precedenti".

(Unioneonline/s.a.)
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