Continua la protesta dei gilet gialli in Francia. La rivolta contro il caro carburante e contro Emmanuel Macron sta mettendo in ginocchio il Paese.

Sono circa 110 le azione promosse quest'oggi dai manifestanti, che hanno deciso di portare avanti per il terzo giorno consecutivo la loro protesta.

Le azioni si sono verificate in numersose località, e hanno causato rallentamenti, blocchi e imbottigliamenti.

Circa 200 camion sono stati bloccati sulla strada Rennes-angers, che porta al deposito di carburante di Verne-sur-Seiche.

Sono una dozzina i depositi di carburante bloccati oggi: "Le nostre azioni devono avere un impatto economico, in modo che il governo risponda il più rapidamente possibile", ha detto il portavoce dei manifestanti Benjamin Cauchy.

Nella notte ci sono stati anche alcuni incidenti. A Calais un automobilista inglese e un camionista australiano sono stati fermati dopo aver investito dei dimostranti nel tentativo di forzare un blocco stradale. Stessa cosa successa a un camionista a Saint-Dizier.

Pneumatici per bloccare le strade (Ansa)
Pneumatici per bloccare le strade (Ansa)
Pneumatici per bloccare le strade (Ansa)

E oggi sono arrivati gli appelli per bloccare Parigi sabato 24 novembre. "Manifestate a piedi, a cavallo o in macchina per fermare Parigi: il prossimo appuntamento di massa di tutto il popolo francese si terrà il 24 novembre. Dovete tutti, a piedi, a cavallo e in auto, percorrere la totalità delle vie di Parigi", è un appello lanciato su Facebook. L'altro esorta a riunirsi a Place de la Concorde, "con tutti i mezzi possibili, perché è qui che si trova il governo".

E mentre il Paese è bloccato da tre giorni, il premier Edouard Philippe afferma: "Abbiamo sentito la collera e la sofferenza dei manifestanti, ma la rotta del governo è buona e la manterremo. La libertà di manifestare è garantita, ma non lo è l'anarchia".

Ancora in silenzio invece Emmanuel Macron: "Risponderò a tempo debito. Questo non è il luogo", così ha replicato a chi gli chiedeva un commento.

(Unioneonline/L)
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