Transenne, ingressi contingentati e "senso unico" in Darsena a Milano.

Questura e Comune corrono ai ripari dopo il rave party che si è tenuto ieri nell'ultimo sabato in zona gialla in Lombardia.

Mentre si stanno analizzando le immagini per identificare i partecipanti, che saranno sanzionati, da stamattina sono stati chiusi gli accessi laterali non solo in Darsena ma anche sui vicini Navigli. Potenziati i servizi anti-assembramento anche in altre zone della città, proprio tenendo conto del fatto che il weekend in corso è l'ultimo in "zona gialla".

IL SINDACO SALA - Il sindaco di Milano Beppe Sala intanto risponde alle polemiche sulla festa di ieri sera: "Ieri sera intorno ai Navigli e alla Darsena c'erano migliaia e migliaia di persone. Le forze dell'ordine, tra quelle coordinate dalla Questura e quelle del Comune, erano pari a circa 200 unità, il numero l'ho ricevuto dal Prefetto. E, che piaccia o no, di più non si poteva metterne, perché la città è grande e va gestita nella sua interezza".

"Questa è la realtà. Sarebbe stato meglio chiudere nel pomeriggio la Darsena? Ma secondo voi, chi stava in giro sarebbe stato a casa o sarebbe andato da qualche altra parte? - ha aggiunto -. Di fronte a questi dati di realtà, la maggior parte dei commenti sono sulla mancanza delle forze dell'ordine. Io però sto dalla loro parte, dalla parte di uomini e donne che sono lì a lavorare e non dalla parte di chi non tiene un comportamento adeguato alla grave crisi sanitaria che stiamo attraversando. Ma se viene meglio scrivere a lettere cubitali 'DOVE ERANO POLIZIOTTI E VIGILI?' cosa volete che vi dica? Solo che continuerò a lavorare, a metterci la faccia. Con pazienza, dedizione e misura, come il mio ruolo richiede".

In conclusione: "L'ho detto ieri, con questa terribile pandemia se non si rispettano le regole poi si paga pegno. Così probabilmente sarà e purtroppo le conseguenze ricadranno su tutta la comunità".

(Unioneonline/D)
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