"Quest'anno, mentre speriamo in una rinascita e in nuove cure, non tralasciamo la cura. Perché, oltre al vaccino per il corpo, serve il vaccino per il cuore: è la cura. Sarà un buon anno se ci prenderemo cura degli altri, come fa la Madonna con noi".

Così il Papa nell'omelia preparata per la messa di stamane in San Pietro, letta dal cardinale Pietro Parolin che l'ha presieduta al suo posto.

"Quanto è importante educare il cuore alla cura, ad avere care le persone e le cose - afferma -. Tutto comincia da qui, dal prenderci cura degli altri, del mondo, del creato. Non serve conoscere tante persone e tante cose se non ce ne prendiamo cura".

Il nuovo anno, l'auspicio formulato da Papa Francesco all'Angelus, in occasione della 54/a Giornata Mondiale della Pace,"sia speso per la nostra crescita umana e spirituale, sia tempo per appianare gli odi e le divisioni, e ne sono tante, sia tempo per sentirci tutti più fratelli, sia tempo di costruire e non di distruggere, prendendoci cura gli uni degli altri e del creato. Un tempo per far crescere, un tempo di pace".

Secondo il Pontefice, che ha voluto recitare l'Angelus come previsto malgrado la sciatalgia di cui soffre e che l'ha costretto a rinunciare ai riti di fine e inizio d'anno, "i dolorosi eventi che hanno segnato il cammino dell'umanità nell'anno trascorso, specialmente la pandemia, ci insegnano quanto sia necessario interessarsi dei problemi degli altri e condividere le loro preoccupazioni".

"Questo atteggiamento - ha sottolineato - rappresenta la strada che conduce alla pace, perché favorisce la costruzione di una società fondata su rapporti di fratellanza. Questo per noi è un compito dato da Dio: essere costruttori di pace".

(Unioneonline/D)
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