Anche Eugenio Gaudio rinuncia all'incarico di commissario alla Sanità in Calabria, terzo passo indietro in meno di due settimane.

"Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro", annuncia lo stesso rettore uscente della Sapienza e consulente del ministro dell'Università Gaetano Manfredi. Una doccia fredda per il governo anche se, precisa il fratello Roberto, Gaudio "non aveva mai accettato" l'incarico. Che la moglie fosse contraria, confermano fonti di governo, l'aveva fatto sapere. Ma di fronte alle crescenti pressioni per la sostituzione di Giuseppe Zuccatelli, politicamente vicino a Leu ma subito finito nella bufera per un video contro le mascherine, lunedì il premier Giuseppe Conte aveva deciso di accelerare.

Si fa dunque avanti ancora una volta il nome di Gino Strada, che si dice disponibile a dare una mano, meno a fare il commissario. Ecco quindi che Emergency entra prepotentemente nel sistema sanitario calabrese con un ruolo da subito operativo nella Regione: "Abbiamo definito un accordo di collaborazione tra Emergency e Protezione civile - annuncia Strada - per contribuire concretamente a rispondere all'emergenza sanitaria in Calabria". Si parte già da oggi: l'associazione si occuperà di gestione degli ospedali da campo, supporto all'interno dei Covid Hotel e nei punti di triage negli ospedali.

Resta vacante invece la posizione di commissario e per il premier Conte il dossier si riapre tra le polemiche dell'opposizione e l'insofferenza anche della maggioranza. Sono già stati fatti "troppi errori", dice Ettore Rosato, "ora si rifletta bene". "I ministri del M5s hanno sempre mostrato collaborazione con le indicazioni dei competenti dicasteri ma ora occorre procedere senza altri passi falsi", dichiara Alfonso Bonafede per il M5s.

Sale sugli scudi il presidente facente funzione della Regione, Nino Spirlì: "Dovranno passare sul mio corpo per fare le nomine". A questo punto non si può più sbagliare.

(Unioneonline/D)
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