Paolo Massari, l'ex assessore del Comune di Milano con la giunta Moratti che ha ammesso di aver stuprato un'amica, ha patteggiato 2 anni di carcere, pena sospesa, e altrettanti di trattamento terapeutico come prevede "Codice Rosso" per i cosiddetti "sex offender".

Il gup Tiziana Gueli ha accolto la richiesta di patteggiamento con contestuale risarcimento di 30mila euro alla vittima.

Fin da subito Massari ha confessato e ha chiesto scusa alla donna che aveva aggredito nel garage del palazzo dove vive. Il giornalista di Mediaset, ora sospeso in via cautelare dall'azienda e dall'Albo, a suo tempo arrestato, è in libertà.

La pena a due anni a cui si aggiungono altri due anni di trattamento "è adeguata al fatto concreto - ha spiegato il procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella, responsabile del dipartimento fasce deboli - e anche al comportamento processuale dell'imputato che è stato corretto".

I FATTI - Quel 13 giugno, a Milano, Massari si era dato appuntamento con l'amica. Dopo un aperitivo in un locale della movida vicino a Porta Venezia decisero di andare a cena. A quel punto, secondo la ricostruzione di inquirenti e investigatori, lui propose a lei di lasciare lo scooter nel suo box per poi recarsi al ristorante.

Una volta arrivati nel garage, la situazione è completamente cambiata: il giornalista l'ha aggredita e le ha usato violenza. Lei è riuscita a scappare praticamente senza abiti ed è stata soccorsa dalle Volanti. Subito la denuncia e l'arresto del giornalista. Altre donne, almeno sette, nei mesi scorsi hanno raccontato al pm milanese Alessia Menegazzo di essere state vittime di violenza da parte di Massari, ma nessuna ha sporto formalmente denuncia.

(Unioneonline/D)
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