"Rimettere in moto 10 milioni di persone, anche se con qualche disguido qui e là, è stato un fatto positivo. Per quanto riguarda l'aspetto epidemiologico, dobbiamo aspettare almeno due settimane per capire l'impatto che la circolazione del virus può avere, con tutte queste persone in movimento". Sono le parole di Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell'Oms e consulente del ministro della Salute, parlando dell'effetto della riapertura delle scuole sui futuri contagi da Sars-Cov-2.

Intervistato da Skytg24, a proposito della riapertura degli stadi ha poi specificato: "Certamente fino a quando non avremo un vaccino o una terapia specifica, portare decine di migliaia di persone tutte insieme a contatto una con l'altra non è possibile. Le aperture parziali sì, ma l'apertura deve essere tutelata sia nel momento di accesso che in quello di deflusso".

STADI - In questo momento, ha precisato ancora, "assembramenti di massa che coinvolgono migliaia di persone non sono pensabili. Bisogna vedere l'effetto dell'apertura delle scuole, capire se siamo riusciti a tenere sotto controllo i focolai, che in questo momento sono circa mille, e poi riconsiderare l'apertura di assembramenti più grandi". "Da parte nostra - ha aggiunto - è un consiglio tecnico scientifico, poi, come è stato evidente nei casi delle discoteche, i presidenti delle Regioni possono prendere delle decisioni alternative".

QUARANTENA - Sulla quarantena, "in questo momento rimane, sia da parte dell'Oms che dal Centro europeo per il controllo delle malattie, la durata di 14 giorni", il chiarimento. "Noi siamo per una linea prudenziale, basata sull'evidenza scientifica". Inoltre, "abbiamo detto che è importante che queste misure vengano prese in maniera coordinata a livello internazionale". "Sulla quarantena - ha proseguito - è stata avviata la discussione sulla base di due elementi internazionali: il primo è il fatto che la Francia abbia ridotto, in un modo che ci ha lasciato estremamente perplessi per la base scientifica insussistente, la quarantena a sette giorni. Così si perde una quantità enorme di soggetti infetti, tant'è che la situazione in Francia presenta aspetti abbastanza preoccupanti. Il secondo è che la Germania ha proposto di abbassarla a dieci. Approfondiremo queste proposte". Tuttavia, nel caso si abbassi a dieci giorni, ha aggiunto Ricciardi, "Oms e Ecdc dicono che si arriverebbe a perdere fino al 10% degli infetti. In una situazione come quella francese si perderebbero mille casi al giorno".

DOPPIO TAMPONE - Quanto al doppio tampone "siamo ancora su questa misura prudenziale - ha precisato Ricciardi - ma stiamo considerando ipotesi alternative, come la proposta di fare una valutazione anche clinica. Per il momento, per un Paese come il nostro che ha la possibilità di farlo, rimane ancora l'accertamento del doppio tampone, così siamo sicuri di non rimettere in circolazione persone infette e contagiose".

I TRENI - Arriverà invece a breve una risposta in merito al numero di persone da cui possono venire occupati i vagoni dei treni a alta velocità, dove per ora l'affollamento resta al 50% della capienza. "Ci sono numerosi trasporti locali che già marciano all'80%. Rimaniamo dell'idea - ha precisato il membro del comitato esecutivo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - che abbassare la misura di sicurezza della distanza a meno di un metro è pericoloso, però per i treni ad alta velocità dobbiamo affrontare la questione in maniera univoca per tutti i vettori nazionali. Approfondiremo e nel breve periodo - ha concluso Ricciardi - daremo una risposta anche su questo".

(Unioneonline/v.l.)
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