"Studi sierologici e lettura a posteriori delle cartelle cliniche confermano la presenza del virus sul territorio già da diversi mesi. I medici hanno fatto il loro dovere. I protocolli erano sbagliati".

Lo ha scritto in un post su Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

"Se la dottoressa Malara (il medico che ha scoperto il paziente 1 a Codogno, ndr) non avesse violato i protocolli ministeriali - dice - non avremmo scoperto il virus. Il suo coraggio ci ha concesso di capire che dovevamo attivarci per affrontare un'emergenza da molti ampiamente sottostimata".

"Nei prossimi giorni, in provincia di Lodi verrà attivata un'ulteriore importante campagna di screening sierologico che prevede la realizzazione di prelievi ematici ai cittadini che ancora non l'avevano eseguito", ha annunciato l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, in una nota, "potranno essere effettuati anche in ambito extra-ospedaliero o in strutture mobili, purché vengano garantite le opportune misure di sicurezza".

A oggi "in Regione Lombardia abbiamo eseguito 502.510 test sierologici a 389.037 cittadini in quarantena, contatti di positivi e persone individuate per campagne specifiche, e a 113.473 operatori sanitari e socio- sanitari, esponenti delle forze dell'ordine, Vigili del Fuoco e personale in forza ai Tribunali", ha aggiunto Gallera. "L'operazione, che era stata richiesta dalla provincia di Lodi e dai comuni del territorio, in sintonia con Ats e Asst sarà a carico dei Comuni dell'ambito territoriale che aderiranno all'iniziativa - ha precisato - e i prelievi saranno effettuati con l'impiego del personale dell'ASST in regime di libera professione".

"Si tratta di misure importanti - conclude l'assessore - per una Regione come la nostra che sta uscendo da una fase di emergenza, che hanno l'obiettivo di tutelare il più possibile tutti coloro che hanno avuto il Covid e di soffocare la diffusione del virus attraverso un'attività di sorveglianza continua sul territorio".

(Unioneonline/F)
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