Il professor Pierluigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force pugliese per l'emergenza coronavirus, spiega perché non si possano accettare i volontari per l'indagine che sta svolgendo il governo con i 150mila test sierologici sui cittadini italiani.

E lancia un appello: "Partecipate allo studio di sieroprevalenza dell'Istat, significa usufruire gratuitamente della possibilità di controllare il proprio stato immunitario e l'eventuale stato di portatore del virus, visto che in caso di positività si è anche invitati ad eseguire il tampone".

Lopalco si rivolge sia ai tanti che si stanno rifiutando di sottoporsi al test che ai tanti che vorrebbero farlo ma non sono stati selezionati.

"Ha destato stupore - sottolinea - il rifiuto di molti a partecipare: in un Paese in cui si chiedono a gran voce test diagnostici e in alcune Regioni si sono viste le file per farli a pagamento, essere selezionati nel campione avrebbe significato per molti vincere il biglietto d una lotteria".

A coloro che si chiedono, visti i tanti rifiuti, se non sarebbe meglio offrirlo liberamente a chi avesse voglia di farlo Lopalco spiega. "Il concetto di campione rappresentativo ci impedisce di seguire questa via più veloce ed economica".

L'Istat ha proceduto con un'estrazione casuale: "Così si può ottenere un campione di una popolazione rappresentativo, che in piccolo rifletta le caratteristiche della popolazione originaria. Se non si procedesse in questo modo, non avrei garanzie che il campione estratto rappresenti davvero la popolazione e non saprei che farmene della misurazione ottenuta".

Se ci si affidasse a un campione di volontari, spiega, "potrei trovare rappresentati i cittadini più premurosi, che magari meglio di altri sono stati attenti a evitare il contagio, avendo così una sottostima della reale prevalenza". Al contrario, potremmo avere "i più ansiosi di sapere se quel febbrone avuto un mese prima sia stato causato o meno dal coronavirus, e in questo caso la prevalenza sarebbe sovrastimata".

E i risultati non sarebbero attendibili.

(Unioneonline/L)
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