Tra estrema destra e covid-scetticismo, rabbia sociale e aspirazioni autarchiche, migliaia di persone si sono radunate in varie piazze italiane, senza mascherine e da varie Regioni, in barba ai divieti anti-Covid in vigore.

A Milano, capitanati dal leader Antonio Pappalardo, ex generale dei Carabinieri vicino al movimento dei "Forconi", al grido di "libertà" e "dignità" hanno chiesto la fine del governo Conte e l'avvio di un nuovo "governo nazionale votato dal popolo", l'elezione di un'assemblea costituente per approvare una nuova legge elettorale e la coniazione della "lira italica".

Libertà invocata persino dall'obbligo della mascherina, perché "il virus è un trucco" usato per imporre un nuovo ordine sociale. Ben poche le persone che hanno rispettato le distanze di sicurezza, con veri assembramenti che si sono creati attorno ai rappresentanti del movimento che parlavano al microfono, dopo aver steso striscioni a terra.

La Questura ha fatto sapere che organizzatori e partecipanti saranno identificati tramite le immagini delle telecamere e denunciati per la violazione del decreto contro la diffusione del Covid-19.

Per il sindaco di Milano Giuseppe Sala la protesta è stata "un atto di irresponsabilità in una città che sta faticosamente cercando di uscire dalla situazione in cui si trova". Condanna anche dal capogruppo M5s lombardo Marco Fumagalli: "Se da domani aumenteranno i contagi chi sarà il responsabile?".

A ROMA - Proteste anche in tutte le principali piazze italiane, da Roma a Napoli. Anche in Piazza Maggiore, a Bologna, è stato necessario un passaggio della polizia per invitare i manifestanti a rispettare le misure di sicurezza.

Nella Capitale la manifestazione s'è tinta di nero: circa 200 persone in Piazza Venezia - in testa il gruppo "Marcia su Roma", ma anche esponenti di Casapound - hanno tentato di raggiungere Montecitorio ma sono stati bloccati dagli scudi della polizia in assetto antisommossa, non senza qualche attimo di tensione.

Teste rasate, tricolori, magliette nostalgiche, qualche "gilet": "C'è gente che non prende lo stipendio da tre mesi, abbiamo fame - hanno detto - Siamo persone perbene, tutti italiani. Siamo disperati". Per chi guida la protesta però la crisi risponde a un piano preciso del governo: "Il virus è un cavallo di Troia, non esiste - spiega uno di loro - Ci stanno facendo fallire. Non so quale sia il loro disegno, vogliono rifare le regole sociali, venderci alla Cina? Vogliono confinarci e schedarci tutti".

Il bilancio di denunciati e identificati è a quota 70 non solo per l'assenza di mascherine ma anche perché i partecipanti provenivano da varie Regioni.

(Unioneonline/D)
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