Sempre più vicino il lancio di Immuni, l'app che dovrebbe partire a fine maggio con una veloce fase di sperimentazione e sarà fondamentale per il tracciamento del contagio da Covid in Fase 2.

Apple e Google hanno consegnato ufficialmente la versione definitiva della loro tecnologia, necessaria per l'app, per iOS e Android ai 22 governi che ne hanno fatto richiesta, tra cui l'Italia.

"Abbiamo lavorato con le autorità sanitarie di tutto il mondo che decideranno come usare questa tecnologia", affermano i due colossi del tech, che ci stanno lavorando dal 10 aprile.

La componente fondamentale è la notifica di esposizione al contagio che sarà "volontaria, anonima e rispettosa della privacy". Al primo accesso sarà richiesto all'utente - che dovrà avere minimo 14 anni - di inserire la provincia di riferimento. Il sistema userà il bluetooth che consentirà lo scambio di chiavi digitali tra i dispositivi (quindi in anonimato) che sono venuti in contatto a distanza ravvicinata e per un certo lasso di tempo. Gli utenti dovranno scegliere esplicitamente se attivare le notifiche di esposizione al contagio, così come sarà volontario l'inserimento di una diagnosi positiva.

La corrispondenza delle notifiche di esposizione verrà eseguita solo sul dispositivo. Infine, la tecnologia sarà disattivata su base regionale quando non più necessaria. In Italia, come spiegato dal governo, cesserà entro il 31 dicembre 2020.

Mentre si attende il documento che il ministro della Salute Roberto Speranza deve consegnare al Garante della Privacy per la valutazione d'impatto dell'app, "l'applicazione italiana usufruisce dei sistemi operativi forniti da due gruppi di livello internazionale perché questo ne accresce l'efficienza in un quadro di tutela della privacy", commenta il ministro dell'Innovazione, Paola Pisano, che sottolinea come il sistema "aumenta anche le possibilità di rendere interoperabile l'app italiana con altre utilizzate all'estero".

(Unioneonline/D)
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