Niente riapertura per Regioni: l'ipotesi del virologo dell'Università di Padova Andrea Crisanti, che aveva proposto una ripartenza a partire dalle regioni meno colpite come la Sardegna, è stata bocciata oggi durante la conferenza stampa delle 18 della Protezione civile.

"Per la fase 2 - ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli, che è anche membro del Comitato tecnico scientifico che affianca il governo - personalmente credo che le politiche che verranno scelte dal decisore forse dovranno avere un carattere nazionale più che regionale, semmai valorizzando i profili di rischio dei lavoratori".

In sostanza, guardare prima alle professioni che alle regioni più o meno a rischio a seconda dell'entità del contagio. Sulla proposta di Crisanti avevamo fatto anche un termometro su cui si erano espressi migliaia di sardi, schierati per il no in stragrande maggioranza.

Il motivo è presto detto: "I una regione con alta incidenza epidemica il rischio contagio è elevato, ma in una regione dove il tasso di incidenza è più basso ragionevolmente è ipotizzabile che sia più alto il numero di soggetti che non hanno prodotto anticorpi e che dunque sono suscettibili ad infettarsi".

Locatelli predica anche la massima cautela sulle riaperture: "Dico chiaramente che tutto quel che riguarderà la riaccensione delle attività produttive non essenziali andrà fatto con molta cautela per evitare una seconda ondata di contagi", afferma, sottolineando che questa è anche "la posizione del ministro della Salute" Roberto Speranza.

Ci vuole attenzione anche all'economia ma, avverte Locatelli, "è prioritaria la tutela della salute".

(Unioneonline/L)
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