Un riavvio improvviso e totale del Paese anche quando l'emergenza coronavirus sarà calata non è pensabile: le riaperture, dicono gli esperti, andranno scaglionate.

Una gradualità che andrebbe applicata anche su base regionale, sostiene Andrea Crisanti, virologo dell'università di Padova.

L'avvio del processo, secondo lui, "è realisticamente pensabile per la fine di maggio ma ciò solo se i dati indicheranno una reale inversione di tendenza nella curva epidemica e se si sarà messo a punto un indispensabile piano di procedure di sicurezza".

A quel punto si potrà cominciare con gli scaglioni "per tipologia di attività produttive - prima quelle essenziali - e anche su base regionale". A cominciare dalle Regioni finora meno colpite dalla potenza del contagio e più isolate, "come la Sardegna e la Sicilia", che "potrebbero sperimentare per prime tale modello di riapertura".

Per Crisanti non è invece significativo il criterio dell'età: "Il rischio è per tutta la società, non per il singolo individuo. Tenere a casa gli anziani ma far uscire gli altri che poi possono infettarli non ha molto senso. Bisogna pensare ad un sistema di sicurezza complessivo".

I TRE LIVELLI - Il piano di sicurezza, chiarisce Crisanti, andrebbe articolato su tre livelli: "Innanzitutto i dispositivi di protezione individuale, dpi. Questi vanno garantiti adeguatamente a tutti gli operatori sanitari ma anche ai lavoratori, con mascherine di protezione elevata".

Secondo livello è la diagnostica: "Bisognerebbe prevedere un piano di test tampone per tutti i lavoratori alla riapertura delle varie attività e aziende. I test andrebbero successivamente ripetuti a campione, ad esempio sul 30% dei dipendenti dell'azienda. Se ci sono casi positivi si procede immediatamente all'isolamento e il test si ripete su tutti i lavoratori. Ciò vale pure per gli insegnanti delle scuole".

Terzo livello è la raccolta dati e la tracciabilità dei dipendenti, anche con app, "per individuare subito i contatti in caso di positività".

In conclusione "più che il quando è cruciale il come si riaprirà: se non si investirà su un concreto piano di sicurezza credo che, purtroppo, i contagi potranno ricominciare anche dopo una fase di calo marcata".

(Unioneonline/D)

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