A distanza di 28 anni sono state le dichiarazioni di alcuni pentiti a far luce su un delitto commesso a Marcianise, in provincia di Caserta, in un circolo ricreativo.

Raffaele Paolella, detto "U'Meccanic", quella sera stava guardando con altri avventori la semifinale di Coppa delle Coppe di calcio, Barcellona-Juventus.

Improvvisamente fecero irruzione nel locale due persone con volto coperto da una calza scura di nylon, scatenando il panico generale. Contro Paolella furono esplosi 5 colpi di fucile calibro 12, caricato a pallettoni, prima al corpo e poi alla testa, che lo uccisero all'istante. Alcuni giorni dopo fu rinvenuta la carcassa data alle fiamme dell'auto utilizzata per l'agguato, risultata rubata, con all'interno i resti bruciati del fucile impiegato per sparare, un Benelli calibro 12 a canne mozze.

Gli autori materiali del delitto sono stati identificati in un 50enne di Marcianise e in un 68enne di Capodrise, entrambi vicini al clan Belforte e già detenuti rispettivamente nelle carceri di Parma e Sassari.

I due tentarono di depistare le indagini con una telefonata alla redazione di un giornale, attribuendo l'omicidio a sedicenti "Nuovi Nuclei Armati Casertani": in realtà il delitto si inquadrava nella storica faida camorristica durata dalla metà anni Ottanta agli anni 2000 tra le cosche Belforte e Piccolo, oramai entrambe disarticolate da anni.

(Unioneonline/D)
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