Genova si prepara a rendere omaggio alle 43 persone che, il 14 agosto scorso, hanno perso la vita sulle rovine del ponte Morandi, improvvisamente crollato.

E mentre la cerimonia ufficiale con il Capo dello Stato e altre autorità e rappresentanti delle istituzioni si terrà in un capannone nei pressi del luogo dove sta nascendo la nuova pila nove del viadotto e dove ci saranno molti familiari delle vittime, gli sfollati, come tutti i mesi, si ritroveranno per perpetrare il rito del lancio di 43 rose bianche nel torrente Polcevera. Ad accompagnare il lancio saranno 43 rintocchi di campana tibetana.

Alcuni familiari delle vittime, come i genitori dei ragazzi di Torre del Greco, hanno detto "no a una passerella politica".

Due maxischermi saranno montati in via 30 giugno per permettere ai cittadini di assistere alla commemorazione.

A Certosa, alle 11.36 momento del crollo, i commercianti si riuniranno in piazza Petrella, per un minuto di silenzio. In quel momento tutte le campane delle chiese suoneranno a lutto.

Nel pomeriggio i familiari delle vittime si riuniranno, sempre nei pressi del cantiere della pila 9, per un momento privato: incontreranno i soccorritori per ringraziarli e donare delle targhe ricordo. E sempre nel pomeriggio è prevista una riunione del comitato degli sfollati.

LA RICOSTRUZIONE - Nel frattempo, prosegue la corsa contro il tempo per restituire il viadotto a Genova tra otto mesi. Secondo il commissario straordinario per la ricostruzione, Marco Bucci, la tabella di marcia è al momento rispettata. La promessa è di concludere i lavori per il nuovo ponte nella primavera del 2020, con inaugurazione il 15 aprile. O addirittura prima, come azzardato da Matteo Salvini.

Si sta al momento lavorando sulle fondamenta di 11 delle 18 pile previste e la prima a salire è la 9, già alta una ventina di metri.

(Unioneonline/v.l.)
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