Nuovo sbarco di migranti, all'alba di oggi, sull'isola di Lampedusa, dove sono arrivati 56 uomini e una donna.

Sono tutti partiti dalla Libia e provengono dal Marocco, Algeria, Siria, Libia, Gambia e Bangladesh.

Ieri intanto è stato nuovamente scontro tra la Sea Watch e la Marina militare italiana dopo che è stata segnalata la presenza di un'imbarcazione, a bordo decine di persone, a rischio naufragio in acque libiche.

La ong ha chiesto di intervenire per salvare i migranti ma la Marina ha risposto di trovarsi "a circa 80 km di distanza".

Alla fine la barca è stata raggiunta da una motovedetta libica.

La Sea Watch ha affidato a Twitter la sua denuncia. "La nave P492 Bettica della Marina militare Italiana si trova vicino a un gommone in pericolo con circa 80 persone a bordo ma non interviene. Il nostro aereo ha inviato un messaggio di Mayday Relay e ha confermato l'avvistamento di persone aggrappate a un tubolare sgonfio".

"Se fosse vero - ha commentato l'ex M5s Gregorio De Falco - sarebbe un fatto gravissimo perché non si può consentire, soprattutto ora, che uomini, donne e bambini siano rimandati in quell'inferno che è la Libia". Per Massimiliano Smeriglio del Pd "siamo di fronte a un caso che non pone scelta: si salvino le persone poi si discuta pure del resto. Non possiamo credere che una nave della nostra Marina militare, che ha compiuto tante missioni di soccorso internazionale, possa assistere senza intervenire a una tragedia".

(Unioneonline/D)
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