Cassazione: "Il saluto romano è un reato e va condannato"
I supremi giudici confermano la condanna ai danni di un avvocato reo di aver fatto il saluto fascista in consiglio comunaleIl saluto fascista è un reato, non può essere considerato un fatto di lieve entità, e va punito.
Lo scrive la Cassazione confermando la condanna a un mese e dieci giorni di reclusione - con pena sospesa - ai danni di Gabriele Leccisi, avvocato milanese che nel 2013 fece il saluto romano durante una seduta pubblica del consiglio comunale.
Leccisi era a Palazzo Marino per protestare contro la gestione comunale dei campi d'accoglienza per rom e sinti.
L'avvocato sosteneva di aver alzato la mano per segnalare la sua presenza, ma non ha convinto i giudici, secondo i quali voleva invece rivendicare il suo credo fascista.
Il saluto romano - si legge nella sentenza - va condannato in quanto "manifestazione esteriore di un'organizzazione politica che persegue finalità vietate", e non può applicarsi "la non punibilità per particolare tenuità del fatto". A maggior ragione se fatto durante un consiglio comunale dove è in corso una riunione sulla sicurezza per il piano rom.
Chi lo fa, inoltre, "non merita sconti di pena".
(Unioneonline/L)