"Non sei il benvenuto". Una scritta innocua, nulla che si possa definire eversivo o minaccioso.

Eppure, non è la prima volta che capita, basta esporre uno striscione contro Matteo Salvini per ritrovarsi le forze dell'ordine in casa. È successo qualche giorno fa a Salerno, ed è successo di nuovo oggi a Brembate (Bergamo), dove Salvini doveva incontrare un gruppo di militanti per un aperitivo.

Questa volta non sono stati i poliziotti a entrare in casa, ma i vigili del fuoco che hanno utilizzato addirittura una gru per rimuovere dall'esterno lo striscione esposto da un cittadino al balcone di casa.

La rimozione dello striscione (foto Twitter)
La rimozione dello striscione (foto Twitter)
La rimozione dello striscione (foto Twitter)

A postare le foto la lista civica Siamo Brembate Grignano, vicina al centrosinistra: "Un cittadino ha voluto pacificamente e legittimamente esprimere il proprio dissenso esponendo uno striscione dalla propria abitazione privata. Per rimuoverlo sono stati scomodati i vigili del fuoco pagati da tutti noi per consentire la campagna elettorale alla Lega. È questa la democrazia che vogliamo".

E il sindaco di Bergamo Giorgio Gori rilancia: "Chi ha dato loro l'ordine di intervenire? A che titolo?".

"Non ne so niente - abbozza Salvini - basta che non ci siano problemi di ordine pubblico, che non si metta in pericolo la sicurezza dei cittadini, poi ognuno scriva quel che vuole".

Qualcuno avrà forse pensato che uno striscione con su scritto "Non sei il benvenuto" potesse mettere in pericolo la sicurezza di qualcuno?

Sia come sia, il Pd, per voce del senatore Eugenio Comincini, ha annunciato l'intenzione di presentare un'interrogazione parlamentare sull'accaduto.

"Il Ministro dell’Interno dice di non saperne nulla", scrive Comincini. "Per questo presenterò un’interrogazione parlamentare al fine di fare chiarezza sul perché la Questura abbia dato mandato ai Vigili del Fuoco di rimuovere lo striscione. ‬‪Se non ci sono ragioni di ordine pubblico che giustificano questa scelta e c’è invece qualcuno che pensa di poter reprimere la libertà di pensiero e di espressione va individuato e immediatamente allontanato dalla gestione della cosa pubblica", conclude il senatore.

(Unioneonline/L)
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