Salvo ulteriori rinvii, è atteso per mercoledì il pronunciamento della Prima Sezione del Tar Sardegna in merito al ricorso presentato due anni fa (e più volte integrato) da 7 associazioni pacifiste contro il progetto di ampliamento da 40 milioni di euro in corso alla Rwm Italia Italia, soprattutto nel territorio di Iglesias.

Fin dalle 10, nei pressi del tribunale di piazza del Carmine, i ricorrenti (Italia Nostra Sardegna, Comitato Riconversione Rwm, Usb, Arci Sardegna, Assotziu Consumadoris Sardigna, Legambiente Sardegna e Centro Sperimentazione Autosviluppo) ed altre 8 sigle (Assemblea Cittadina contro Rwm, Cagliari Social Forum, Cobas Cagliari e la federazione Sulcis Iglesiente del Partito Comunista Italiano) che sostengono il ricorso, terranno un sit - in in attesa del pronunciamento. Una sorta di pressing per ribadire la contrarietà all'attività della fabbrica ed, in particolare, al progetto di ampliamento sul quale, ad inizio anno, è stata anche aperta un'inchiesta dalla Procura di Cagliari. Nel mirino del ricorso le autorizzazioni rilasciate dall'ufficio Suap di Iglesias alla Rwm per la realizzazione del Campo Prove R140, dei reparti R200 ed R210 e di altri magazzini. I ricorrenti individuano ben 14 eccezioni di legittimità tra le quali spiccano la mancata assoggettabilità alla Valutazione d'impatto Ambientale del Campo Prove e dei nuovi reparti, il rilascio del parere paesaggistico favorevole, l'Autorizzazione Unica Ambientale rilasciata dalla Provincia del Sud Sardegna ed anche il mancato adeguamento del Piano (scaduto) per le Emergenze Esterne. "L'azienda che proclama di essere in crisi - recita una nota - ha proseguito i lavori di ampliamento anche in piena emergenza per il coronavirus sulla base di autorizzazioni rilasciate in modo presumibilmente illegittimo e contestate nei ricorsi presentati".
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